“Il giugno prossimo scade il contratto di appalto del trasporto scolastico, che il Comune di Ravenna assegnò nel 2019 alla ditta Scoppio Autolinee di Gioia del Colle, distante 650 chilometri da Ravenna. Cinque anni iniziati il 16 settembre, primo giorno del nuovo anno scolastico, sui quali restano però stampate nel libro nero del Comune di Ravenna due interrogazioni di Lista per Ravenna, rivolte al sindaco in quei giorni, intitolate rispettivamente “Preoccupazioni per il nuovo appalto del trasporto scolastico. Interessa 600 bambini” il 2 settembre e “Sfacelo del Comune sul nuovo trasporto scolastico” il 19. Contestammo radicalmente quella scelta, mettendo in conto che, in un territorio così vasto, multiforme, frastagliato e dalla viabilità tormentata come quello del comune di Ravenna, il trasporto scolastico richiede un’organizzazione complessa che non si improvvisa, basata sulla padronanza approfondita delle strade, dei divieti, dei flussi di traffico, delle consuetudini dell’utenza, ecc., insieme alla disponibilità di 30/40 autisti esperti e appositamente formati, difficilmente reperibili sul mercato locale, dove quasi tutti sono occupati stabilmente nelle imprese locali, che svolgono la massima parte del servizio di trasporto pubblico e privato nell’area romagnola.
Si è purtroppo verificato, per tutti questi anni, quanto avevamo previsto e temuto. Una gestione tormentata e affannosa dei trasporti scolastici, di cui si è letto negativamente, a più riprese, nella stampa e nei canali social, anche a seguito delle contestazioni avanzate dai sindacati, sulla regolarità delle corse, sullo stato dei mezzi (casi di gomme lisce, di cinture di sicurezza non allacciabili, di climatizzazione difettosa, di qualche parabrezza rotto, ecc.), sulla condizione e sul trattamento del personale (compensi mensili ritardati, ferie e permessi problematici, ecc.). La rottura definitiva coi sindacati CGIL, CISL e UIL è avvenuta questa settimana, quando buona parte dei dipendenti non ha ancora ricevuto lo stipendio di gennaio. La richiesta al Comune di recedere dal contratto con la Scoppio, agitata in passato, è stata scartata per il rischio che il personale non riceva più le mensilità sospese. Si vuole però sapere dal Comune come intende operare perché l’assegnazione del nuovo contratto non ripeta la triste vicenda in scadenza.
Il 14 settembre 2019, rispondendo alla mia prima interrogazione, l’allora assessora alla Pubblica Istruzione giustificò la procedura di affidamento dell’appalto alla Scoppio, in quanto “indetta dalla Regione, che nel frattempo ha fatto subentrare le centrali di committenza emiliano romagnole: Intercenter è quella che ha gestito le cose anche per Ravenna”. Il Comune non è stato però solo un passacarte, perché ha chiesto all’Agenzia Intercenter della Regione Emilia-Romagna di fare la gara d’appalto a suo nome, ha sottoscritto la convenzione con Intercenter avendo due anni di tempo per non farlo, ha accettato la designazione della ditta scelta da Intercenter, unica resasi disponibile tra quelle interpellate singolarmente, dopo che la gara pubblica “europea” da sei milioni e mezzo di euro era andata deserta, tanto sballata che non vi avevano partecipato neppure le aziende di Ravenna e della Romagna. Ha omesso poi, prima di dare il via al servizio, ogni serio controllo preliminare, richiesto fermamente da Lista per Ravenna. Serve quindi un contatto stretto coi sindacati perché il nuovo bando europeo, emesso e gestito direttamente dal Comune di Ravenna, consenta di parteciparvi le aziende capaci di produrre le offerte più convenienti e meritevoli. Un confronto con l’opposizione non guasterebbe.
In tal senso chiedo quali siano le intenzioni e la disponibilità del sindaco.”