Nella serata di approfondimento organizzata da Cia Romagna insieme al Condifesa Ravenna e al Condifesa Romagna, qualche sera fa, sono stati esaminati gli strumenti a cui gli agricoltori possono accedere per la gestione del rischio: difesa attiva, la spigolosa questione della difesa passiva (assicurazioni) e Agricat.
La serata, seguita da oltre 130 partecipanti in presenza e in collegamento, si inserisce nell’impegno di Cia di tenere alta l’attenzione su questo tema per lavorare sin da ora anche per il 2025, perché non si ripeta la situazione del 2024, che sancirebbe la fine del sistema assicurativo per le imprese agricole.
I relatori erano: Stefano Francia, presidente Cia Emilia-Romagna, vicepresidente Asnacodi e presidente del Condifesa Ravenna; Manuel Quattrini, vicedirettore Cia Emilia-Romagna e consigliere Caa Cia nazionale; Claudio Bartolini, vicepresidente Condifesa Romagna; Fabio Pesci, direttore Condifesa Ravenna. Ha Introdotto e presieduto i lavori Danilo Misirocchi, presidente Cia Romagna.
“Il tema della gestione del rischio in agricoltura è in continua evoluzione con molte problematiche aperte e diverse incertezze – ha affermato Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna – Queste riguardano in particolare la difesa passiva, cioè la possibilità da parte delle aziende agricole di potersi assicurare. I recenti cambiamenti di indirizzo sul tema da parte del Ministero rendono ancora più complessa la situazione”.
Le compagnie assicurative nelle ultime campagne – con il verificarsi di sempre più eventi climatici estremi – hanno registrato prevalentemente risultati negativi; c’è stato un considerevole aumento delle tariffe assicurative e una diminuzione della capacità di copertura da parte delle compagnie stesse e una loro disaffezione a questo settore.
In tutto questo ci sono gli agricoltori che sulla campagna 2022 hanno ricevuto solo il 40% del contributo sull’assicurazione agevolata anziché il 70% e nulla è stato erogato per la campagna 2023.
Ad oggi, marzo 2024, non si sa come si chiuderanno queste due campagne (le modifiche sono avvenute dopo gli accordi) e non si sa ancora quali siano i parametri per il 2024 in corso: lo spettro di possibili prossime gelate – considerando anche l’andamento climatico con un inverno che non c’è stato – crea altra incertezza e tanta preoccupazione agli agricoltori.
Le azioni che Cia sta portando avanti sono volte alla valorizzazione dello strumento della difesa passiva attraverso le polizze assicurative e non con le deroghe alla “Legge 102” e si batte perché i tempi delle discussioni fra le parti sul “piano di gestione dei rischi agricoli” siano allineati ai tempi dell’agricoltura e per avere gli accordi sulle polizze a gennaio. Cia e i Condifesa presenti alla serata convergono sulla necessità di ridare fiducia a un sistema che pur con tutte le difficoltà può dare risposte alle aziende agricole pesantemente e sempre più ripetutamente colpite dalle calamità.
Stefano Francia – presidente Cia Emilia-Romagna, vicepresidente Asnacodi e presidente del Condifesa Ravenna – ha sottolineato che a settembre 2023 la bozza del piano di gestione dei rischi c’era ma il Ministero (Masaf) in gennaio ne ha chiesto un nuovo. La Conferenza Sato-Regioni dovrebbe riunirsi i questi giorni. Anche su Agricat è stata fatta marcia indietro: “La nuova decisione del Ministero di far intervenire Agricat sul primo rischio e non sul secondo fa sì che le compagnie assicurative non diminuiscano la propria esposizione al rischio catastrofale e, pertanto, i capitali a disposizione saranno molto limitati”, ha concluso Misirocchi.
L’attenzione di Cia è anche sugli strumenti di difesa attiva, come dimostra un importante risultato riferito al bando per la prevenzione danni da gelate concluso a ottobre 2023 per il quale, con la battaglia politico-sindacale di Cia, le risorse complessive inizialmente di circa 1 milione di euro sono arrivate a oltre 11 milioni di euro per finanziare tutte le domande presentate e ritenute ammissibili.