“Ho voluto incontrarvi per augurarvi buon lavoro a nome della Regione: vi è stato assegnato un incarico di grande responsabilità, quello di contribuire alla programmazione strategica e alla valorizzazione delle professioni sanitarie, che oggi sanno di avere una figura dirigenziale di riferimento, che riveste un ruolo innovativo. Siete chiamati a operare in un sistema sempre più complesso e specializzato. Sono certo che il vostro sarà un contributo importante per qualificare ulteriormente il servizio sanitario pubblico e universalistico dell’Emilia-Romagna”.
Ė il benvenuto dell’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini, che questa mattina in Regione in viale Aldo Moro ha voluto incontrare i Direttori assistenziali nominati di recente, i primi in assoluto a ricoprire questo nuovo ruolo. Si tratta di Andrea Contini (Ausl Piacenza), Emilio Cammi (Ausl e Azienda ospedaliera Parma), Antonio Boccia Zoboli (Ausl Reggio Emilia), Annarita Garzia (Azienda ospedaliera Modena), Annamaria Ferraresi (Ausl Modena), Stefania Dal Rio (Ausl Bologna), Stefano Durante(Azienda ospedaliera Bologna), Sabrina Gabrielli (Ausl Imola), Marika Colombi (Ausl e Azienda ospedaliera Ferrara), Mauro Taglioni (Ausl Romagna).
Il direttore assistenziale è una figura prevista da una recente modifica alla legge regionale sull’organizzazione e il finanziamento delle Aziende sanitarie e ha l’incarico di partecipare alla definizione delle strategie aziendali, in sinergia con tutti i componenti della direzione strategica, promuovendo lo sviluppo delle professioni sanitarie (infermieri, ostetriche, tecnici sanitari, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione), con l’obiettivo di una risposta sanitaria sempre più efficace ed integrata.
Prima dell’istituzione a livello regionale, su 12 Aziende sanitarie regionali, seppure con denominazioni diverse, 5 prevedevano già tale figura come parte della componente strategica e altre 4 la richiamavano nel coinvolgimento della definizione delle linee strategiche aziendali.
“Nel pieno rispetto dell’autonomia delle Ausl- ha sottolineato Donini– abbiamo offerto loro la possibilità di istituzionalizzare tale situazione, convinti che questa figura possa contribuire a rafforzare e qualificare ulteriormente i servizi di cura e assistenza ai pazienti”