“Alberi. La capitozzatura e l’abbattimento sono diventati il simbolo di cosa va storto nella gestione del verde cittadino. Non da oggi e non solo per Ravenna, questo è vero, ma noi del nostro Comune ci occupiamo. Così abbiamo segnalato in passato quanto accaduto a Ravenna, nel forese, nei lidi. Solo alcuni esempi per evidenziare in quanto poco conto sia tenuto il Regolamento del Verde del nostro Comune che riporta il seguente decalogo:
- Gli alberi forniscono numerosi benefici alle comunità che li ospitano: ambientali, ecologici, estetici, culturali e psicologici.
- Chi si occupa di gestione degli alberi deve prima di tutto garantire la massima espressione dei benefici che essi forniscono attraverso la salvaguardia della loro integrità biologica ed architettonica.
- La perdita di branche, la formazione di cavità interne ed il cedimento strutturale contribuiscono all’autodeterminazione biologica ed architettonica dell’albero; esse possono essere parzialmente prevenute, ma non evitate integralmente.
- La convivenza con gli alberi comporta un minimo livello di rischio. Questo rischio è statisticamente assai modesto.
- Il livello di “rischio zero” connesso alla convivenza con gli alberi coincide con l’eliminazione integrale di questi ultimi, ovvero con la rinuncia a tutti i benefici che da essi derivano.
- Chi si occupa di gestione degli alberi deve inserire la riduzione del rischio tra le altre finalità della propria attività, valutando il rischio stesso in funzione dei benefici che forniscono gli alberi.
- Tutti gli interventi che direttamente o indirettamente alterano l’integrità biologica ed architettonica degli alberi riducono i benefici che questi forniscono alla comunità e, a parità di altre condizioni, aumentano il livello di rischio nel medio e lungo periodo
- La gestione degli alberi deve essere tecnicamente ed economicamente proporzionata al reale livello di rischio.
- La riduzione del livello di rischio non è in relazione diretta con il cedimento strutturale. Chi si occupa di gestione degli alberi non deve evitare il cedimento strutturale ma le potenziali conseguenze negative dello stesso, privilegiando soluzioni che non incidano sull’autodeterminazione dell’albero.
- Quando il livello di rischio connesso alla convivenza con gli alberi è considerato inaccettabile e non sia possibile provvedere alla sua riduzione attraverso pratiche compatibili con la dignità dell’albero, ovvero con il rispetto della sua integrità biologica ed architettonica, l’abbattimento deve essere considerato come unica soluzione possibile.
Leggiamo ora della rinnovata denuncia di Italia Nostra che passa dalle devastazioni del cosiddetto (da de Pascale & Soci) Parco Marittimo, al Parco Fagiolo e poi un po’ di qua e un po’ di là, tanto, si devono dire dalle parti dell’Assessorato, a chi vuoi che importi? Conclude l’elenco Italia Nostra con «la mazzata inaccettabile: pronto, per quasi due milioni di euro, il progetto per devastare tutta via Maggiore, e fare dei simboli della nostra città, dei generosi alberi che accolgono da quasi cento anni come un abbraccio il visitatore, una squallida spianata dopo i bombardamenti. Ce ne sarebbe abbastanza per chiedere le dimissioni di un Assessore evidentemente alla deriva. Lanciamo un appello a tutte le persone sensibili e al mondo culturale cittadino affinché prendano la parola per fermare questa strage infinita ed il cieco scempio contro bellezza, la salute, l’identità, la storia, la dignità e l’immagine di Ravenna».
Ravenna in Comune raccoglie l’appello e chiede ragione al Sindaco di quanto affermava appena dopo la chiusura delle urne: «C’è un’attenzione marcata, affidata all’assessore Gallonetto, su due ambiti: la gestione del nostro verde urbano per migliorarne la qualità e il tema del grande progetto di riforestazione». L’abbiamo vista l’attenzione marcata, come no! Scenda con i piedi per terra, Sindaco, e la smetta di promettere riforestazioni quando non salva nemmeno gli alberi che ci sono ancora: già rispettare il Regolamento comunale sarebbe un gran passo in avanti!”