“Riattivare, nel più breve tempo possibile, la piena funzionalità della linea ferroviaria faentina.
Con una dettagliata risoluzione, la consigliera Manuela Rontini (Partito democratico) chiede alla giunta di impegnarsi a “proseguire nel lavoro svolto nei confronti dei gestori (RFI e Trenitalia) a salvaguardia dell’infrastruttura, dei cittadini e di quanti utilizzano periodicamente la linea ferroviaria Faentina”. La consigliera propone, poi, alla Regione di “chiedere che la trasmissione delle informazioni ai territori, sulla circolazione dei treni o dei mezzi alternativi, sia immediata ed efficace e che l’offerta di mobilità alternativa risponda alle esigenze delle utenze” e di continuare insieme con il commissario di governo alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione, con la Struttura commissariale e con tutti gli altri Enti coinvolti, “a lavorare sul pieno ripristino delle frane lungo la tratta, affinché il ritorno alla piena funzionalità della tratta diventi un’assoluta priorità”. Infine, Rontini chiede che la giunta promuova e sostenga “eventuali iniziative istituzionali volte a tenere alta l’attenzione sulla tratta, in attesa di una sua definitiva riattivazione”.
la Faentina – che si snoda per 67 chilometri tra Faenza e Borgo San Lorenzo e per altri 35 fino a Firenze, “rappresenta un’importantissima arteria di collegamento tra la Toscana e la Romagna” afferma la consigliera. La chiusura causata dall’alluvione, e che ha provocato 200 frane, “si è rivelata una minaccia grave per l’economia e la coesione sociale delle comunità coinvolte”. Il 27 dicembre 2023 è stata riaperta, ma rimangono alcune criticità: rallentamenti, rotture di carico, soppressione di corse e soste prolungate. In gennaio, le allerte meteo arancioni hanno provocato il blocco dei treni verso Faenza: “La comunicazione della sospensione è stata tardiva e le informazioni di dettaglio sono spesso state disponibili solo attraverso canali informali. I mezzi alternativi, con bus insufficienti e partenze non coordinate rispetto alle stazioni, hanno provocato l’abbandono di molte persone a terra, aggiungendo ulteriori complicazioni”. Nonostante gli interventi, continua Rontini, i tempi allungati di percorrenza rendono la linea meno attrattiva.
Regione e Comuni perseguano il ripristino della tratta e si riveda “l’organizzazione del monitoraggio, dell’allerta e della trasmissione delle informazioni ai territori, con la predisposizione di canali e strumenti più adatti (anche tramite app) alla eccezionalità della situazione”. Necessaria, poi, la sistemazione delle frane. Serve anche una definizione di orari e servizi, già chiesta da alcuni Comuni a Trenitalia, per riprogrammare alcuni servizi pendolari, oltre a investimenti sulle infrastrutture.”