“Ravenna è immersa nella puzza e dobbiamo alla solerzia del vicesindaco se sappiamo il perché. Apprendiamo infatti dalla stampa che «Eugenio Fusignani ha chiesto chiarimenti in merito ad Arpae, anche per applicare eventuali sanzioni». Ed Arpae ha risposto: «Abbiamo ricevuto alcune segnalazioni circa la puzza e abbiamo fatto qualche sopralluogo. La causa dell’odore è stata identificata nello spandimento della borlanda liquida. È un fertilizzante di libero utilizzo, che non ha particolari vincoli e non necessita di autorizzazione né ha regolamentazione dal punto di vista ambientale, anche se causa cattivo odore persistente per almeno un paio di giorno».
La stessa storia era avvenuta qualche mese fa, in ottobre. Anche allora Fusignani si era interessato ed Arpae aveva fornito la stessa risposta. Che però non dice tutto. Il regolamento di polizia che tanto il vicesindaco ha insistito perché venisse adottato (con il solo voto contrario di Ravenna in Comune) si applica «su tutto il territorio comunale, costituito dall’insieme delle località del forese, dei lidi e della città» (art.1). E l’articolo 10 risponde puntualmente alla domanda del vicesindaco sulle sanzioni: «è vietato, nell’esercizio di qualsiasi attività, produrre esalazioni moleste verso luoghi pubblici o privati». Inoltre («Fatte salve le norme del codice penale ovvero previste da leggi e regolamenti in materia»): «Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da Euro 100,00 ad Euro 300,00».
Eppure, riporta sempre la stampa, «è probabile che l’odore sarà presente anche nei prossimi giorni, visto che l’azienda agricola ha riferito ad Arpae di avere in programma un altro spandimento e che si tratta di un’attività spiacevole ma consentita». Non ci sembra corretto questo totale disinteresse verso la collettività. Certo non da parte di chi ha ammorbato tanta parte del territorio comunale con lo spandimento “industriale” degli scarti della lavorazione della barbabietola, che questo è la borlanda.
Ravenna in Comune chiede dunque formalmente al vicesindaco che si faccia parta attiva nei confronti dell’azienda, non tanto per una sanzione nei confronti della stessa, quanto per rappresentare che esistono altri fertilizzanti al mondo che non comportano le stesse controindicazioni. Un semplice invito ad un comportamento consono per l’avvenire, dunque, a partire dalla rinuncia al prossimo imminente spandimento. Ferma restando, ove si rendesse invece necessaria, l’opzione della sanzione pecuniaria. Che non può essere minacciata solo contro i poveri, come gli contestammo. Restiamo in attesa di urgente riscontro da parte del vicesindaco. Perché, appunto, non è affatto vero che va tutto bene e la cittadinanza deve subire senza fiatare… per il gran lezzo!”