“Il consiglio territoriale di San Pietro in Vincoli discuterà un ordine del giorno che verrà presentato anche al Consiglio comunale di Ravenna dai consiglieri del Partito Democratico Igor Bombardi e Lorenzo Margotti.
Il tema è quello del numero consistente di abitazioni all’interno dell’area di San Pietro in Vincoli e in altre aree del forese di Ravenna che non ha allaccio alla rete idrica pubblica. I residenti possono rifornirsi unicamente di acqua dai pozzi privati e dalle fontane pubbliche con indiscutibili disagi.
Nel 2023 è stato approvato da parte dell’Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti (ATERSIR) un nuovo regolamento per estendere la rete dell’acquedotto nelle case sparse. Questo prevede la contribuzione da parte dei privati pari ad almeno il 50% dell’importo necessario per la realizzazione dell’estensione della rete.
«Alcune delle case non ancora allacciate alla rete acquedottistica che potrebbero rientrare negli interventi previsti dal regolamento – dice il consigliere Bombardi – si trovano a una distanza considerevole dalla posizione dell’attuale rete idrica e, di conseguenza, i costi dei lavori potrebbero essere troppo elevati per gli abitanti.
I residenti interessati hanno la facoltà di non partecipare alla divisione delle spese per la stesura dell’infrastruttura e di sostenere solo la spesa dell’allaccio della propria abitazione. Una volta che la rete acquedottistica sia stata ultimata sarebbe però giusto disincentivare eventuali condotte speculative che potrebbero verificarsi nella compravendita di immobili in procinto di aumentare il proprio valore di mercato.»
Perciò i consiglieri chiedono al sindaco e alla giunta di farsi promotori nei confronti di ATERSIR di una proposta di modifica dell’attuale regolamento regionale che verta sui seguenti aspetti: stimare un valore massimo di spesa per abitazione svincolato dal costo totale dell’opera e non ripartito quindi al 50 % del totale come attualmente formulato; prevedere, in caso taluni interessati non compartecipino alle spese di realizzazione della infrastruttura acquedottistica, quantomeno la partecipazione alle spese comuni di gestione nel caso di allacci successivi alla rete idrica di nuova posa; individuare criteri idonei al fine di non rendere possibili atti di speculazione nella eventuale compravendita delle case sparse.”