“Ieri il TAR del Lazio, dopo una lunghissima serie di rinvii, ha infine deciso sul ricorso presentato dal Comune di Piombino contro il rilascio dell’autorizzazione all’installazione di un rigassificatore a pochi passi dal centro cittadino. Il tribunale ha respinto le motivazioni del Comune condannandolo al pagamento delle spese processuali per un totale di 90mila euro. Lo rende noto il Sindaco della città toscana che ha così commentato: «È una sentenza punitiva nei confronti di un Comune che ha avuto la sola colpa di difendere la propria città. La condanna al pagamento delle spese legali, inoltre, è assolutamente ingiustificata: il ricorso è stato considerato ammissibile in ogni sua parte e una sentenza simile non ha precedenti. Come non ha precedenti l’analoga condanna al pagamento delle spese anche a carico di Usb, Wwf e Greenpeace che avevano spontaneamente affiancato il nostro ricorso. Evidentemente il Tar ha voluto fare del Comune di Piombino un esempio per tutti gli enti che, in futuro, si troveranno in una circostanza simile alla nostra e chiarire che, per quanto le motivazioni di opposizione a una certa scelta siano fondate, le esigenze dei cittadini non sono una priorità. Abbiamo perseguito ciò che credevamo giusto, combattuto una battaglia doverosa da affrontare, raggiungendo, a prescindere da questa sentenza, risultati importanti in termini di garanzie sulla sicurezza e sull’impatto ambientale. Se non fosse stato per l’opposizione di questo Comune, di questa comunità, di certo quel rigassificatore sarebbe rimasto nel nostro porto molto più di tre anni e senza le tutele che siamo riusciti ad ottenere».
Ravenna in Comune, così come tante cittadine e cittadine di Ravenna, sotto l’ombrello delle Campagna Per il Clima – Fuori dal Fossile, ha sin dall’inizio sostenuto l’opposizione della popolazione all’assurda collocazione di un rigassificatore nel porto di Piombino. Abbiamo manifestato a Piombino l’11 marzo dello scorso anno in un grande e partecipato corteo. Riteniamo che quanto portato avanti dalla cittadinanza e dalle associazioni piombinesi e, in particolare, dall’Ente Locale (guidato da un Sindaco di Fratelli d’Italia), da USB, WWF e Greenpeace sia stata una opposizione necessaria senza la quale nessuno avrebbe preso in considerazione nemmeno l’esigenza di uno spostamento il prima possibile da un posto pericolosissimo. Spostamento contro il quale, vergognosamente, il Sindaco di Ravenna (PD) ha pronunciato parole di opposizione. E allora una differenza va posta, tra l’Amministrazione di Piombino e quella di Ravenna. Dove la prima non ha esitato a porsi contro il Governo centrale, per quanto sia la presidente del Consiglio che il sindaco facciano riferimento allo stesso partito, mettendo davanti gli interessi di Piombino e dei piombinesi a quelli della futura carriera politica. E la seconda, invece, non solo ha ribaltato la decisione già assunta dall’Amministrazione Matteucci, che il rigassificatore aveva bocciato, ma si è subito accodata ai desiderata del presidente della Regione, pur di non trovarselo contro nel PD, senza curarsi minimamente delle convenienze per la comunità ravennate. E smettiamola di raccontare che serve all’Italia! Eravamo e restiamo convinti della esigenza di contrastare il delirio di fare dell’Italia la piattaforma di distribuzione del gas in Europa sia attraverso il sistema dei metanodotti (Linea Adriatica in testa) che degli impianti di rigassificazione. Quello di Piombino, peraltro, ha “conquistato” nel novembre scorso una delle posizioni di testa nella classifica dei terminali meno utilizzati di Europa nonostante il carissimo prezzo, anche economico (soldi pubblici naturalmente), sostenuto per la sua realizzazione. Per le ragioni della nostra opposizione rinviamo ai tanti nostri comunicati nei quali le abbiamo dettagliatamente enunciate.
Come Ravenna in Comune manifestiamo solidarietà al Sindaco e alla comunità piombinese. Ma anche a Vado, designata dall’alto a beccarsi la Golar Tundra al momento dello spostamento da Piombino. E alle altre località cui vogliono imporre rigassificatori e megametanodotti, naturalmente. Per quanto riguarda Ravenna e la BW Singapore, l’opposizione continua.”
Ravenna in Comune