L’Oratorio dell’Annunziata stracolmo di persone, oltre duecento, per un dibattito durato quasi tre ore e molto partecipato, con decine di domande dal pubblico e risposte mirate da parte dei relatori.
La scelta dello SPI-CGIL, in collaborazione con la CGIL e il Comune di Solarolo, di dedicare un momento pubblico alla riflessione sul post alluvione si è rivelata decisamente azzeccata, al punto da poter pensare di poter essere replicata, sia qui che in altre località colpite dal disastro dello scorso maggio.
Un evento che ha lasciato conseguenze tangibili – fisiche e psicologiche – sull’intera popolazione: lo si è capito dall’attenzione con cui sono stati seguiti tutti gli interventi, e dalle domande rivolte dal pubblico, sia su quanto accaduto a maggio sia su cosa riserverà il futuro al territorio, nel caso di nuove precipitazioni.
Dopo l’articolata relazione introduttiva di Davide Conti, della Segreteria Provinciale della CGIL, che ha ricordato puntualmente quanto accaduto a maggio, l’attenzione è andata tutta a Marco Bacchini, responsabile territoriale dell’Agenzia della Sicurezza Territoriale e Protezione Civile: è stato lui a spiegare nel dettaglio come la pioggia caduta ha interagito nei singoli fiumi e nei territori relativi, e quali sono gli interventi che si stanno già facendo per cercare di mettere in sicurezza gli alvei più colpiti. E dopo il contributo del Sindaco di Solarolo, Stefanio Briccolani, è stata la vicepresidente della Regione Irene Priolo, in un intervento durato quasi tre quarti d’ora, a raccontare lo stato dell’arte, gli interventi da fare in futuro, la necessità di un “cambio di paradigma” nel rapporto col territorio che chiama in causa tutti.
“Siamo davvero molto soddisfatti – sottolinea Maura Masotti, Segretaria dello SPI CGIL provinciale, che ha moderato il dibattito –. Il dibattito è stato decisamente significativo, ci auguriamo che sia solo il primo passo per un confronto aperto sul territorio”.