“Ravenna in Comune chiede al Sindaco di emanare un apposito provvedimento per vietare lo scoppio di razzi, mortaretti, petardi, castagnole e artifici pirotecnici vari nel territorio comunale e, in particolare, nelle aree urbane, in occasione di San Silvestro e Capodanno. Già ora il Regolamento di Polizia Urbana (art. 19) dispone che «Fatte salve le norme del codice penale ovvero previste da leggi e regolamenti in materia, in area pubblica o di pubblico uso, in particolare nei luoghi di ritrovo, strade, parchi e giardini, salvo occasioni particolari dovute a festività ed eventi di rilevanza pubblica, è vietato emettere grida, schiamazzi od altre emissioni sonore tali da arrecare disturbo o molestia. L’utilizzo di prodotti pirotecnici è vietato nelle aree sensibili quali quelle immediatamente adiacenti a luoghi di cura, luoghi di culto, luoghi destinati alla cura o al ricovero degli animali». Basterebbe dunque integrare la disposizione generale per estendere il divieto all’ultimo dell’anno e ad ogni luogo. Ancora meglio sarebbe se il divieto fosse sancito proprio per tutto l’anno come accade in tante località ma, comunque, una proibizione per il 31 dicembre ed il 1° gennaio prossimi costituirebbe comunque un enorme passo in avanti.
Ricordiamo che quella dei “botti” è una vera e propria industria di morte, visto il numero di incidenti mortali nelle fabbriche legali e in quelle clandestine. Si tratta di un fenomeno che causa sofferenze a categorie deboli come anziani e animali. Inoltre è una fonte di infortuni quasi senza paragoni: oltre tremila feriti in Italia in 10 anni di botti nella sola notte di Capodanno. Ovviamente si tratta di una importante fonte di rischio incendi come si scopre tutti gli anni in questo periodo. E, anche, una causa di inquinamento di enormi dimensioni. Oltre all’inquinamento acustico e, ovviamente, a quello luminoso, ci sono gli involucri in polimeri sintetici, le plastiche insomma, che poi finiscono in mare. E poi i metalli pesanti, gli ossidi di azoto e di zolfo. E le polveri sottili, naturalmente. Con effetti che perdurano. Basta guardare i dati delle centraline di rilevamento più vicine alle fonti di emissione per accorgersene. Dopo le sparate lungo la costa nella notte di Sant’Apollinare, tanto per fare un esempio, la più vicina centralina disponibile, quella del porto, ha registrato valori fuori norma per due giorni di seguito. Lo stesso aveva fatto la centralina di via Zalamella in occasione dei botti autoprodotti da sconsiderati cittadini la notte di San Silvestro dello scorso anno.
Eppure vi sarebbero alternative valide anche dal punto di vista spettacolare per sostituire spari e botti. Ad esempio si possono impiegare droni luminosi e lasershow per gli spettacoli a base di luce, ma anche altri tipi di intrattenimento possono consentire di festeggiare senza le controindicazioni dei fuochi pirotecnici.
I precedenti degli scorsi anni non indurrebbero all’ottimismo. E anche quest’estate abbiamo sentito assessori (quello al turismo, Giacomo Costantini, in occasione della festa patronale) proclamare ai quattro venti come «i fuochi d’artificio siano un momento di leggerezza e splendore». Eppure questa volta possiamo citare una recentissima disposizione assunta dal Sindaco che ha proibito l’uso di botti tra il 31 ottobre ed il 1° novembre a Borgo Montone in occasione della “Festa di Halloween”. Si sono così adottati, almeno una volta, divieti sanzionati (da un minimo di 50 a un massimo di 150 euro) e si è pure disposto il sequestro dei materiali.
Ravenna in Comune spera dunque in una replica da parte dell’Amministrazione del divieto già emanato soltanto due mesi fa. Tuttavia, in mancanza, per quanto consapevoli che un’esortazione non equivale ad un divieto sanzionato, chiediamo al Sindaco, quanto meno, di invitare la cittadinanza al non impiego di prodotti pirotecnici la notte dell’ultimo dell’anno.”