Oltre 9 miliardi di euro per la sanità emiliano-romagnola. Lo prevede il pacchetto Bilancio 2024, la manovra economico finanziaria discussa oggi nel corso della commissione Politiche per la Salute presieduta da Ottavia Soncini. La sanità si conferma così la principale voce del Bilancio (di cui 8,5 milioni di euro l’esenzione dal ticket per le prime visite per le famiglie numerose e 100.000 euro per l’iscrizione al SSN dei senza fissa dimora che potranno così avere il medico di base e non dovranno più rivolgersi al pronto soccorso), mentre aumenta di mezzo milione di euro anche il Fondo per la non autosufficienza.
“Nonostante i problemi e i mancati fondi statali nel 2023, con buona pace di chi sperava diversamente, la nostra sanità chiuderà in pareggio e questo avverrà grazie ai risparmi pari a oltre 300 milioni di euro sui costi di gestione ottenuti utilizzando Intercenter”, spiega l’assessore alla Sanità Raffaele Donini.
“Questa Nadef sottolinea soprattutto l’impegno per le zone alluvionate e le imprese, questo in un quadro dove la finanza pubblica è caratterizzata dalla scelte accentratrici del governo e dalla richiesta di rivedere le scelte su oltre 600 milioni del Pnrr senza sapere però cosa il governo vuole cambiare: si tratta di un quadro di confusione che non aiuta, ben fa la Regione a promuovere un piano investimenti da 24 miliardi di euro di cui una parte importante riguarda la sanità, faccio presente che i fondi stanziati dal governo per la sanità sono insufficienti”, spiega la relatrice di maggioranza alla Nadef (l’aggiornamento al Documento di programmazione economica, ndr) Palma Costi (Pd), mentre la relatrice di minoranza Maura Catellani (Lega) sottolinea come “è una nota di aggiornamento più povera che in passato, un libro dei sogni dove si parla sempre delle stesse cose negli stessi termini come se non ci fossero dei problemi, a partire proprio dalla sanità. Sulla sanità servirebbero scelte chiare, ma leggiamo solo impegni”.
“Il dibattito sul pacchetto Bilancio sembra solo di carattere nazionale, si parla molto del governo mentre non si dice cosa la Regione vuole fare sulla sanità e la maggioranza si dimentica di dire che il governo ha previsto un aumento di 3 miliardi per la sanità pubblica: questo basta per smentire la storiella per cui siamo di fronte a un governo ‘brutto sporco e cattivo’ che toglie soldi alla sanità”, spiega Daniele Marchetti (Lega) che ricorda come “dagli obiettivi della Regione è scomparso quello di riforma del Servizio sanitario regionale”
“Siamo molto preoccupati per la situazione della sanità: i tre miliardi previsti dalla finanziaria nazionale sono insufficienti, la Regione sta facendo la propria parte nonostante il governo abbia imposto alle Regioni l’obbligo di trasferire 45 milioni di euro allo Stato, servirebbe invece un federalismo finanziario sempre più spinto, ma il governo drena risorse dalle Regioni per il contenimento del debito pubblico. L’Italia è il paese dell’Ue con il più basso rapporto tra spesa sanitaria e Pil”, ricorda il relatore di maggioranza al Bilancio Luca Sabattini (Pd), mentre quello di minoranza Stefano Bargi (Lega) sottolinea come “mancano scelte strutturali, a fronte dei tanti problemi che ci sono servirebbe un cambio di passo che non c’è: si prosegue su un modello consolidato ignorando la realtà in cui viviamo. Proprio sul tema sanità si stanno rinviando da tempo scelte importanti”.