Tagli in vista per le autonomie scolastiche dell’Emilia-Romagna che dovranno passare dalle 533 attuali a 513, venti in meno, entro l’anno scolastico 2026-2027. La riduzione dovrà avvenire in maniera graduale: 14 tagli per l’anno scolastico 2024-2025, 2 per il 2025-2026 e 4 per il 2026-2027. Così ha stabilito il governo con un decreto secondo cui ogni polo scolastico non deve avere più di mille studenti iscritti. A nulla è valso il ricorso presentato dalla Regione Emilia-Romagna: è stato infatti bocciato dalla Corte costituzionale. Lo ha riferito l’assessora alla Scuola Paola Salomoni in commissione Cultura, presieduta da Francesca Marchetti.
Esprimendo preoccupazione, l’assessora Salomoni ha spiegato: “Prendiamo atto della decisione della Corte costituzionale ma chiederemo 30 giorni di proroga per attuare quanto previsto dalla normativa che dovrebbe essere attuata entro il 30 dicembre. I tagli sono stati decisi sulla base delle previsioni demografiche ma allo stato attuale non abbiamo una progressione provincia per provincia per cui ci dobbiamo basare sui numeri del presente anno scolastico. Fondamentalmente siamo di fronte a un cambiamento di metodo: si passa dal sistema a soglia, col quale le autonomie venivano stabilite in base al numero di studenti iscritti, al sistema del numero medio di studenti iscritti. In questo modo, si rischia che le province in linea con la norma precedente debbano operare tagli più sostanziosi”.
“Le procedure successive saranno oggetto di un altro aggiornamento per fare valutazioni sul tema poiché per alcuni territori l’impatto sarà molto preoccupante” ha commentato la presidente Marchetti.
Per Francesca Maletti (Partito democratico) “occorre un confronto per gestire al meglio questi tagli”.