“Oggi 23 novembre 2023 in Marcegaglia si chiude un percorso iniziato alla fine del 2022 che ha visto la costruzione di richieste unitarie alla Direzione aziendale, la fase di discussione, una ipotesi di accordo non approvato dai lavoratori nel mese di luglio scorso, la ripresa del confronto e lo strappo di FIOM e USB che hanno lasciato il tavolo della trattativa il 10 ottobre in mezzo alla discussione e con in previsione un incontro successivo tra Sindacati e Azienda, proclamando lo sciopero.
FIM-CISL e UILM-UIL e rispettive RSU hanno responsabilmente proseguito il confronto con l’azienda il giorno 10 e 13 ottobre, raggiungendo un punto di arrivo che migliora sostanzialmente quanto bocciato a luglio 2023. Fin da ora ci teniamo a ribadire, qualora ve ne fosse il bisogno, che in merito allo sciopero lo riconosciamo come un diritto fondamentale dei lavoratori come previsto dalla Costituzione. FIM e UILM hanno fatto volantinaggi informativi e assemblee nei giorni 23 e 25 ottobre dove sono stati presentati, con l’ausilio di slides, tutti i risultati contenuti nel punto di arrivo del confronto con l’azienda.
Anche se legittimati a sottoscrivere il contratto in quanto FIM e UILM in RSU sono la maggioranza, vista la tensione creatasi a seguito di voci volte a screditare la bontà dei contenuti della proposta, abbiamo coinvolto i dipendenti per chiedere il “mandato” per sottoscrivere il Contratto, pratica sindacale ampiamente utilizzata anche dalla FIOM-CGIL in tante altre aziende: seggi aperti a disposizione di tutti i dipendenti per ben 5 giorni, dal 13 al 17 novembre, per un totale di 40 ore. Ha votato l’85 % dei lavoratori, una partecipazione straordinaria per la storia di questa azienda. Il 62 % ha conferito il “mandato” a chiudere il Contratto. FIM e UILM sono state accusate di non essere democratiche, di operare “fuori dalle corrette procedure sindacali”. FIOM e USB hanno sminuito il VOTO (anonimo e segreto) dei lavoratori definendolo “sondaggio di gradimento”: ma cosa c’è di più democratico del voto dei lavoratori, con una adesione al voto più che qualificata dell’85%? Dov’è il rispetto della maggioranza delle persone che hanno votato a favore? Forse il problema è un altro… non è importante come si è espressa la maggioranza dei lavoratori o avere un contratto migliorativo rispetto al precedente… Forse si pensa alle prossime elezioni di rinnovo della RSU, visto che FIOM e USB, nei loro recenti comunicati, si sono concentrati sulla presunta legittimità del percorso di approvazione del contratto e sul rinnovo della RSU in azienda. Non sarebbe più onesto dire semplicemente che non gli piacciono i contenuti del contratto? Sarebbe legittimo! È legittimo e normale avere opinioni diverse!
Oppure ci troviamo di fronte al caso che “sei democratico se la pensi come me”? “Pensa come vuoi ma pensa come noi”? . Dobbiamo quindi chiederci cosa è per FIOM e USB la democrazia nelle aziende, quando nemmeno un voto così partecipato dai dipendenti viene riconosciuto. Comunque è facoltà di FIOM e USB non sottoscrivere il Contratto aziendale e questa sarebbe la seconda volta consecutiva, nonostante il voto favorevole dei lavoratori.
Detto questo, è pur vero che in azienda c’è un peggioramento del clima aziendale tanto che è proprio uno dei temi che è contenuto nel CIA, dove la Direzione aziendale si impegna ad affrontare con tutta la RSU la soluzione a questo problema, anche con la previsione di incontri specifici che coinvolgeranno la RSU ed anche i preposti aziendali. È un tema questo su cui è necessario intervenire velocemente con azioni concrete: riconoscimento della professionalità; necessità di dialogo tra preposti e lavoratori; valorizzare i rapporti empatici in un modus operandi che vede invece sempre più distanti le persone anche quando si evidenziano necessità individuali di cura della famiglia. I lavoratori e le lavoratrici sono persone e non devono essere trattate come numeri, tutto deve passare dal reciproco rispetto.
Assolutamente deprecabile poi il recente episodio in cui un responsabile aziendale ha messo in atto azioni vessatorie nei confronti di alcuni dipendenti che hanno partecipato allo sciopero indetto da FIOM e USB: lo sciopero è un diritto costituzionale fondamentale del singolo lavoratore e ovviamente viene difeso e sostenuto anche da FIM e UILM e di quanto accaduto abbiamo chiesto conto alla Direzione aziendale. Ma veniamo ai contenuti del nuovo contratto aziendale di Marcegaglia, ricordando che il premio così strutturato ha sempre pagato negli anni. Si è definita una somma una tantum a copertura del 2023 del valore di 1000 euro che, stante le indicazioni contenute nella Legge di bilancio in approvazione per il 2024, potrebbe essere erogata nel primo trimestre 2024 come fringe benefit/welfare, quindi sarebbe un importo sostanzialmente netto. Si stabilisce un premio di produttività (PDR) dell’importo di 1.525 euro per ogni anno dal 2024 al 2026, l’importo più alto tra i vari siti del Gruppo Marcegaglia in Italia. Questo valore è stato aumentato di 250 euro rispetto al precedente ed è stato reso disponibile ad un numero maggiore di dipendenti, avendo migliorato gli importi ed anche il meccanismo che lega una parte del premio alla presenza. Inoltre è stato previsto un aumento del 15% dell’importo del buono pasto al reparto Centro Servizi di circa 230 Euro netti annui e il Premio per chi lavora con turnazione a ciclo continuo (chi lavora quindi le notti, sabati, domeniche e festivi…).
Il Contratto aziendale riconosce, oltre alle parti già contenute nel precedente contratto, anche qualche miglioramento sulla indennità di chiamata notturna per i lavoratori delle manutenzioni e, nel caso che l’azienda chieda al lavoratore di cambiare il turno, questo non sarà penalizzato mantenendo la maggiorazione oraria più elevata e più favorevole. Capitolo a parte quello della estensione dei congedi per lutto anche per familiari di secondo grado e affini e ci sono anche 2 giorni di permesso aggiuntivi rispetto ai 10 giorni previsti per Legge come congedo di paternità in occasione della nascita di un figlio. L’attività sindacale non si può limitare a questo e, nel corso dei prossimi mesi, abbiamo già un fitto programma di lavori che passano dalla gestione del clima aziendale, alle valutazioni delle professionalità dei lavoratori, a migliorare la progressione del salario dei giovani assunti con il Contratto di inserimento, la gestione della sicurezza anche nel rapporto con le numerose aziende che lavorano in appalto dentro a Marcegaglia, dando una vera attuazione dell’accordo sulla sicurezza di Sito.”