“Fino a quando non arriverà l’ultimo euro necessario alla ricostruzione, come promesso dalla Presidente Meloni durante la sua visita in Romagna, continuerò a chiederlo. E al Commissario straordinario alla ricostruzione, il Generale Francesco Paolo Figliuolo, chiedo lo stesso: pur consapevole che ciò non dipenda solo dalla sua volontà, vorrei che dicesse che resterà Commissario fino a che l’ultimo intervento non verrà completato e l’ultimo cittadino non sarà rimborsato. Sarebbe non solo una garanzia sulle cose che insieme dobbiamo fare, ma sarebbe soprattutto, per quelle popolazioni colpite e profondamente ferite, la certezza di non essere dimenticate”. È questo l’accorato appello rivolto dalla Consigliera regionale Manuela Rontini al Generale Figliuolo, intervenuto stamattina in Assemblea legislativa per una informativa sullo stato della ricostruzione post-alluvione.
Pur senza fare polemiche, “perché fare polemica è l’unica cosa che non serve per dare risposte a chi ha perso molto, in alcuni casi tutto”, nel suo intervento la Consigiera Rontini ha ricordato che “a disposizione dei territori alluvionati c’è meno della metà delle risorse che lo stesso Governo ha stimato essere necessarie per rimborsare i cittadini e le cittadine colpite. I 700 milioni di euro che per ora sono stati messi in legge di bilancio sul credito d’imposta, più i 639 milioni che già c’erano, coprono un terzo della stima dei danni ai privati”.
“Sul versante pubblico – ha proseguito Rontini – servono le risorse per portare a risultato i Piani speciali per la sicurezza della popolazione che sono in capo alla Struttura commissariale e che, anche solo per la fase della progettazione, richiedono coperture nel bilancio dello Stato. E, al di là delle risorse per gli interventi urgenti, messe prontamente a disposizione degli Enti locali da parte del Commissario, servono procedure semplificate e, in taluni casi, la possibilità di operare in deroga a norme obsolete e confuse, senza cedere il passo alla trasparenza e alla legalità che devono accompagnare tutto il percorso”.
Ma la cosa più importante, su cui fino ad ora tutte le forze politiche di centrodestra che siedono in Consiglio regionale si sono dimostrate insensibili, “serve che il Governo modifichi i Decreti per consentire il rimborso dei beni mobili. Stiamo parlando di cucine, elettrodomestici, armadi… ovvero tutto quello che serve per tornare ad una sorta di normalità. Nelle scorse settimane avevo depositato in Assemblea legislativa un ordine del giorno che chiedeva di porvi rimedio, incaricando i Parlamentari di ogni ordine e grado di lavorarci. I colleghi non lo hanno votato e la deputata Buonguerrieri mi ha risposto che devo stare serena. Il problema è che, in mancanza di certezze, a non dormire sonni tranquilli sono i cittadini e le cittadine dell’Emilia-Romagna a cui assicuro il mio impegno fino a che la norma non verrà cambiata. Già nelle prossime ore – ha concluso la consigliera faentina – depositerò un ulteriore atto, sperando che i colleghi di minoranza ritrovino il buon senso”.