“Ieri, 19 novembre, era la giornata mondiale in cui vengono ricordati i morti sulla strada. Una data nera per Ravenna (“festeggiata” proprio ieri con un pauroso incidente che ha bloccato l’E45) che “conquista” il tasso più alto di mortalità di tutta la Regione. Ossia il 10,4%, a livello provinciale, che corrisponde a 40 morti nel 2022 (erano 30 l’anno prima “grazie” alle limitazioni alla circolazione imposte dal contrasto alla pandemia di COVID). Ed è anche in testa a livello nazionale. 2.183, invece, i feriti. Gli incidenti, complessivamente, sono stati 1.687 lo scorso anno. A livello regionale il tasso di mortalità è molto inferiore (7%) e, a livello romagnolo, a Ravenna si muore quasi nel doppio di occasioni rispetto a Rimini (6,5%) e Forlì-Cesena (6,9%). Non va meglio se si guarda a biciclette e monopattini: anche qui Ravenna conquista il primato per morti regionale e pure quello per feriti (350).
Questo rende evidente come la percezione di un incidente dietro l’altro sulle strade locali che si ha dalla lettura delle notizie giornalistiche, per quanto possa risultare incompleta, risulta corretta. Parliamo infatti di un dato medio di incidenti pari a 4,6 per ogni giorno! Nel novembre 2015, dopo pochi mesi dalla nostra costituzione come Ravenna in Comune, commentavamo i dati già disastrosi in fatto di incidenti stradali con queste parole: «Non è possibile continuare così. Qualunque forza politica intenda candidarsi alla guida dell’amministrazione comunale nelle elezioni della prossima primavera deve porre l’obiettivo di far cessare questa vergogna tra le proprie priorità programmatiche. Si deve mettere al centro dell’attenzione la mobilità urbana e extraurbana in sicurezza, fondamentale in un territorio comunale vastissimo con tante frazioni. È chiaro che l’eliminazione pur urgentissima delle strade dissestate, oggetto di intervento in ogni finale di legislatura, non costituisce di per sé soluzione, come non lo è la rotondizzazione del mondo o il giochino (deleterio) di chiudere un parcheggio (pubblico) qui (es. piazza Kennedy) per aprirne uno (privato) un po’ più in là».
All’inizio di quest’anno, intervistato sul tema, il Prefetto ha riconosciuto che le criticità interessano tante, troppe strade: «Sono tante, parecchie decine, e non a caso sono quelle che compaiono anche più spesso sulle cronache». E ha aggiunto: «Troppi incidenti si verificano nella provincia di Ravenna e già da tempo stiamo lavorando per monitorare le tante arterie pericolose». Le cause? «Sono più di una: le infrastrutture, la segnaletica, l’eccesso di velocità…».
Michele de Pascale è Sindaco dal giugno 2016 e Presidente della Provincia dal settembre dello stesso anno. Nel frattempo sono stati elaborati documenti, piani, progettualità. Quello che non si è fatto è stato, non diciamo risolvere ma, almeno, ridurre la dimensione del problema. Siamo ancora alla fase del “ci stiamo lavorando”. È chiaro che non può bastare. E se la mobilità in sicurezza non è una priorità per il centrosinistra che fa il bello e cattivo tempo in Comune e in Provincia, almeno lo si dica chiaramente. La cittadinanza ha diritto di tenerlo nel debito conto quando si tratterà di valutare l’operato dell’attuale maggioranza nel segreto dell’urna!”