“Oggi è sciopero generale. E viene da dire “finalmente”. Finalmente giunge a conclusione il lunghissimo percorso avviato da CGIL e UIL (CISL non pervenuta o peggio) per contrastare le politiche contro lavoratrici e lavoratori. Erano due anni che non ne veniva convocato uno dal sindacato confederale (anche in quell’occasione senza CISL); in mezzo ci sono state comunque le iniziative dei sindacati di base e di categoria. Era tempo. E fa paura visto lo sforzo (inutile) compiuto dal Governo nel tentativo (disperato) di farlo fallire.
«La maggioranza del paese non condivide le politiche che il governo porta avanti, noi difendiamo la prospettiva della maggioranza, è una domanda che ci arriva dai luoghi di lavoro e dai precari, da coloro che non arrivano a fine mese. Scioperiamo e andiamo in piazza non contro qualcuno ma per difendere i diritti di tutti» affermano i Sindacati da Ravenna. Hanno ragione da vendere. Così come quando affermano che lo sciopero è «a sostegno di un’altra politica economica, sociale e contrattuale, che non solo è possibile, ma necessaria e urgente».
Ravenna in Comune sostiene che queste politiche sono in atto da tempo e che il Governo attuale sta solo agendo in coerenza con la destra che rappresenta. Analoghe scelte politiche sono state compiute anche dal centrosinistra e dai governi cosiddetti tecnici. Si può trovare facilmente una linea di continuità che, nei decenni, ha operato con successo per smantellare diritti conquistati con le lotte attraverso leggi contrabbandate come riforme. Avviene a Roma ma anche nel governo regionale, a Bologna, e pure in quello locale, a Ravenna.
«Un groviglio d’immobilità, sconfitte, crisi e interessi. E mentre la disoccupazione e la povertà crescono, le cerchie del potere si fanno sempre più strette. La prima necessità è un piano contro la povertà e per il lavoro che mobiliti risorse ed energie perché nessuno resti indietro. Come ridare prosperità? La stella polare è l’interesse dei cittadini e non qualche presunto “potere forte”». Così si legge nel nostro appello lanciato nel 2015 con migliaia di adesioni. I temi sono ancora gli stessi. «Adesso basta» è lo slogan dello sciopero di oggi. Non potrebbe essere più appropriato.
A differenza del centrosinistra, piuttosto ondivago nei confronti degli scioperi, Ravenna in Comune è sempre dalla parte di lavoratrici e lavoratori e anche oggi esprimiamo la nostra solidarietà. Si tratta di uno sciopero che arriva subito dopo l’ennesimo lavoratore ucciso sul luogo di lavoro. Una morte sulla quale la gran parte della politica di centrodestra e centrosinistra ha taciuto. Uno sciopero, dunque, che a Ravenna ha un significato ulteriore. Invitiamo tutte e tutti coloro che condividono i nostri valori.”