Si conferma anche per questo autunno e fino alla fine del 2023 la collaborazione tra l’associazione “Il Quadrifoglio” e l’assessorato al Decentramento del Comune di Ravenna con il supporto della Istituzione Biblioteca Classense per proseguire assieme l’attività di doposcuola dedicato alle ragazze e ai ragazzi con problematiche sensoriali uditive.
L’attività è svolta un pomeriggio a settimana, il lunedì dalle 17 alle 18.15 nella sala multimediale Lino Ricci della Biblioteca Casa Vignuzzi, in via San Mama, 175.
Gli alunni e le alunne alunni con deficit uditivo, potenzialmente, sono in grado di seguire il programma scolastico dei coetanei udenti, ma spesso accumulano nel corso degli anni, ritardi negli apprendimenti e difficoltà nelle relazioni sociali. Difficoltà di memoria, errori sintattici e grammaticali, difficoltà nel leggere le labbra di insegnanti e compagni, rischiano di compromettere un proficuo percorso scolastico anche in presenza di una buona competenza nella Iingua scritta e parlata e, talvolta, nella Iingua dei segni.
Questo perché le barriere della comunicazione, al contrario delle barriere architettoniche, sono ostacoli invisibili e sempre presenti in un ambito sociale, come quello scolastico, che pone in relazione più persone contemporaneamente.
La Biblioteca Classense ha attivo il progetto “Lettura per tutti” finanziato dal Centro per il libro e la lettura. Le biblioteche, in quanto luoghi deputati alla promozione della lettura, non devono trascurare le difficoltà, trovando sempre nuove strade per facilitare l’accesso al piacere della narrazione, aumentando approcci e risorse inclusive. Nelle sedi delle biblioteche del sistema urbano di Ravenna è disponibile la sezione “leggochiaro” con una selezione di libri ad alta leggibilità per grandi e piccoli, libri tattili, in Braille, a grandi caratteri e con simboli in uso alla CAA (comunicazione aumentativa e alternativa), libri senza parole, audiolibri dvd in Lis e marcatori visivi, e libri teorici su disabilità e inclusione.
È fondamentale comprendere che al deficit sensoriale non corrisponde quasi mai un conseguente ritardo cognitivo, a patto che sia stato attivato il giusto intervento fin dalle prime fasi di vita, ricordando che al bambino ipoacusico non manca la capacità di acquisire la lingua parlata, ma solo quella di apprenderla in modo spontaneo, dato che normalmente viaggia sul canale acustico-vocale, in questo caso deficitario.
Si tratta di sviluppare servizi essenziali e di prima necessità adeguati all’integrazione, al benessere fisico e psicologico in un contesto di relazione di comunità e convivenza sociale per rafforzare quotidianamente le reti di prossimità.