Ortazzo-Ortazzino: le associazioni ambientaliste chiedono di aumentare i vincoli ambientali

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L’Ortazzo, e l’Ortazzino devono essere protetti, non solo preservand gli habitat attuali, ma anche favorendone l’espansione. Sulla vicenda della compravendita dell’Ortazzo-Ortazzino entra in campo anche l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, l’ISPRA, chiamato in causa da diverse associazioni (WWF Ravenna, Enpa, Federazione Nazionale Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente Ravenna, OIPA, Unione Bolognese Naturalisti) che hanno richiesto un parere sulle due aree naturali. Come riconosce ISPRA, le due aree e la Foce Bevano sud rappresentano uno dei pochi lembi del territorio costiero regionale sopravvissuto allo sviluppo urbanistico del litorale. Oggi, secondo il WWF, sarebbe presente solo un decimo delle dune esistenti negli anni Cinquanta.
Ottenuto il parere di ISPRA, le associazioni ora chiedono una maggior tutela per l’Ortazzo e Ortazzino, chiedono di aumentarne i vincoli (con un passaggio dalla classificazione “Zona C” alla classificazione “Zona B”) e hanno presentato un’istanza a Regione, Comune e Parco affinché, in sostanza, traducano su carta la volontà espressa di voler tutelare l’area. Già nel 2021, d’altronde, il Comune mise a bilancio 500 mila euro per l’acquisto di entrambi i terreni, salvo poi cancellare la voce nei propositi di spesa.
Ortazzo e Ortazzino nel frattempo sono al centro di interessi economici e continui cambi di proprietà, mentre le associazioni vorrebbero invece sottoporle alla tutela della riserva naturale e sono pronte a presentare richiesta al Ministero.