Ha preso il via a Ravenna la diciottesima edizione del MIC, il percorso di alta formazione organizzato da Quadir e rivolto ai dirigenti e quadri delle cooperative di Legacoop. In aula 26 allievi da tutta la regione, provenienti da 19 imprese associate. Cinque le realtà romagnole presenti: Cooperativa Agricola Cesenate, Agrisfera, Deco Industrie, Terre Cevico e Fruttagel.
Il MIC (Management per l’Impresa Cooperativa) si articola in lezioni accademiche, seminari, workshop e laboratori tenuti da docenti provenienti dalle principali università italiane: grazie a una didattica interattiva e aggiornata, garantisce una completa formazione interdisciplinare.
In totale sono previste 21 giornate di studio, per 168 ore di formazione suddivise in quattro aree: strategia e funzioni aziendali; impresa cooperativa e organismi direttivi; scenari, innovazione e sostenibilità; principi direzionali, gestione del gruppo e abilità trasversali.
Il professor Tito Menzani, docente dell’Università di Bologna, ha tenuto la prima lezione sulla storia e i valori della cooperazione. A introdurre il corso c’erano il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi, e la presidente di Quadir, Raffaella Curioni.
«La formazione è fondamentale per Legacoop — dice il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi — e il MIC ha un ruolo chiave nella preparazione dei nostri nuovi manager cooperativi, grazie ai suoi caratteri di flessibilità e innovazione. È ciò che serve perché la rete delle cooperative romagnole cresca, mettendoci nelle condizioni di attualizzare i nostri valori, per potenziare ancor più l’importante ruolo di servizio che rivestiamo all’interno delle nostre comunità».
«In questi anni abbiamo formato più di 400 cooperatori del sistema cooperativo di Legacoop in Emilia-Romagna. È una grande soddisfazione quella di poter contribuire al ricambio generazionale, alla competitività delle nostre imprese e alla creazione di un network di relazioni importante. Il MIC compie 18 anni ed è una grande soddisfazione, ci dà la giusta carica per continuare a portare avanti e innovare il progetto», dichiara Raffaella Curioni, presidente di Quadir.