“Sabato 7 OTTOBRE dalle ore 16.00 alle 18.30, Presidio Provinciale in Piazza del Popolo a Ravenna.
L’estate è finita, dall’alluvione che ha colpito la nostra regione sono passati più di quattro mesi, ma la situazione è ancora critica per chi ha subito danni e le direttrici politiche di governo e regione continuano sulla strada di quelle che hanno causato questo disastro.
Da parte di Bonaccini e del PD regionale nessun passo indietro sulle grandi opere inutili e la cementificazione sfrenata del territorio.
Si va avanti nella costruzione di mostri ecologici come il rigassificatore di Ravenna, il Passante di mezzo e la bretella autostradale Sassuolo-Campogalliano, infrastrutture utili solo allo sviluppo del settore della logistica che a sua volta richiede ulteriore cementificazione nell’allargamento e nella nascita di nuovi poli. Ci sono poi tante opere minori e locali che sono però altrettanto impattanti come il nodo autostradale di Rastignano, la linea rossa del tram di Bologna, l’aereo cargo di Parma, la seggiovia al Corno alle Scale che distruggono l’ambiente, le aree verdi e la vivibilità dei centri urbani. Opere che tanto giovamento portano alle tasche di pochi, ma inutili se si vuole rispondere alle esigenze della popolazione che di ben altre risposte avrebbe bisogno.
E intanto, nel disinteresse agostano, il partito del cemento in regione si è mosso: il governo nazionale, con il viceministro Bignami, ha deciso di abolire il controllo tecnico del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sulle opere pubbliche, mentre la Regione ha proposto di eliminare i pareri obbligatori dell’ ARPAE sulle valutazioni ambientali strategiche dei piani urbanistici. Palazzinari e grandi costruttori ringraziano e incassano, le conseguenze le pagherà qualcun altro.
Sul fronte romagnolo le scaramucce fra Governo e Regione continuano sulle spalle dei cittadini e dei piccoli comuni. I comuni più colpiti lamentano carenza di risorse dopo essere stati costretti ad anticipare le somme per la prima fase di rimborsi, mentre il governo nazionale e la struttura commissariale, già dopo pochi mesi, evidenzia tutti i limiti nella gestione, nello stanziamento e nell’utilizzo dei fondi già di per sé insufficienti. Tutto questo mentre ci sono cittadini che hanno perso il lavoro, ancora con le abitazioni inagibili o che hanno iniziato a pagare i lavori vedendosi assegnare poche migliaia di euro – nella migliore delle ipotesi – e promesse che prima o poi arriverà il resto.
Come Potere al Popolo pensiamo sia necessario riprendere l’analisi di quanto sta succedendo nella nostra regione insieme alle realtà che si battono su questi temi e rilanciare la lotta contro la speculazione sui nostri territori e sulle nostre vite. C’è bisogno di un cambiamento complessivo del sistema per far sì che al primo posto ci siano gli interessi dei lavoratori e delle classi popolari; di tutti coloro che pagano e pagheranno le conseguenze – economiche, ambientali, sociali – delle scelte di questa indegna classe politica e che devono tornare a prendere parola e riconquistare il protagonismo politico che meritano.”
POTERE AL POPOLO Emilia Romagna
POTERE AL POPOLO Faenza
POTERE AL POPOLO Ravenna