Sabato 2 settembre alle 18:00 in Sala “Sante Ghinassi” si terrà l’inaugurazione di “Girotondo”, mostra antologica dedicata al pittore espressionista e poeta dialettale Remo Panzavolta (1942-2019), curata da Salvatore Garbo.
Nel corso della presentazione, condotta da Ugo Mongardi Fantaguzzi, si svolgerà anche una lettura di poesie in vernacolo a cura di Luigi Franzoni (Gigi).
La mostra resterà aperta fino al 17 settembre 2023 e sarà visitabile il venerdì, il sabato e la domenica dalla 18:00 alle 23:00.
REMO PANZAVOLTA: Poeta, Pittore, Scultore, nato a Riolo dei Bagni (RA) il 5 novembre 1942 – acclamato poeta dialettale, pittore autodidatta di spicco, scultore.
Personaggio di grande fascino artistico/culturale. Vive la su “artisticità” da vero cultore dell’arte, sia per quanto riguarda il fare come “operatore del colore” che l’essere artista.
Frequentemente ben vestito e curato nell’aspetto, con qualche pizzico di ricercata eccentricità, sempre di buon gusto estetico.
Le opere pittoriche di Panzavolta si caratterizzano per la profonda spiritualità dei contenuti, espressi con sapiente cromatismo materico e mediante l’uso prepotente del colore.
Con la deformazione caricaturale delle figure umane e delle architetture urbane degli interni/esterni, l’artista simboleggia, volutamente, ciò che il suo animo avverte studiando ed osservando l’evolversi del limite temporale della vita. Le vibranti pennellate di colore, prive di sofisticate ed inutili sfumature, si concretizzano sulla tela in immagini intrise di malinconia. Allo stesso modo egli dipinge la sofferenza e l’inquietudine, ma anche il sorriso sofferente e intrigante di un pagliaccio.
Certo, ad un primo esame, il dipingere di Panzavolta può apparire piuttosto violento, ma ad una analisi realistica del perché e del come egli intende comunicare il “suo dentro”, il suo vissuto e il suo presente, si capisce e si apprezza lo spessore della sua opera, finalizzata alla concreta rappresentazione dell’essenza delle cose della vita e della vita stessa. Quindi, visione onirica del sociale, pura manifestazione di uno stato interiore profondamente e impetuosamente drammatico ma, proprio per questo, più vicino all’essere che all’apparire.
Le opere di Remo Panzavolta si inseriscono degnamente nella corrente artistica chiamata “Espressionismo” alimentato nei primi del ‘900 da artisti francesi e tedeschi di grande livello e dall’eccellente espressionista norvegese Edvard Munch.