“Desta sconcerto la lettura del contratto di vendita dei terreni dell’Ortazzo dall’Immobiliare Lido di Classe s.r.l. all’Immobiliare CPI Real Estate Italy S.p.A., facente capo al colosso immobiliare ceco. L’atto, pubblico, è stato acquisito da Italia Nostra sezione di Ravenna solo ora e mai mostrato dagli Enti, nonostante gli appelli sui media. Ne aveva già dato cenno in diversi articoli Il Resto del Carlino.
Nel contratto, stipulato a marzo 2023, la parte venditrice precisa che, in data 18 agosto 1966, il Comune di Ravenna e le società Immobiliare Lido di Classe S.P.A. e Immobiliare S. Apollinare in Classe S.P.A. (poi incorporata nella Lido di Classe)“hanno stipulata una convenzione urbanistica, con cui il Comune di Ravenna ha approvato il progetto di urbanizzazione e lottizzazione presentato dalle dette società”.
Nella parte dedicata al prezzo degli immobili oggetto di compravendita si fa poi espressa menzione di “terreni avente destinazione edificabile”, venduti per una cifra pari a poco più di 51 mila euro. Ed ancora:“quanto alla parte dei Terreni avente destinazione edificabile, è soggetto all’imposta sul valore aggiunto (…)con l’aliquota del 22%, trattandosi di cessione di terreno suscettibile di utilizzazione edificatoria”. Nel contratto, nonostante l’ovvio e preciso elenco di tutte le particelle catastali oggetto di compravendita, tuttavia non si indica quali siano quelle edificabili ma, se la plausibile previsione è per i terreni della zona classificata “C”, si arriva ad una cifra di compravendita inferiore a 10 centesimi di euro per metro quadro. La zona attualmente “C” consta infatti di ben 72 ettari, è posta lungo la via Canale Pergami e fa angolo con viale dei Lombardi e, secondo i possibili accordi menzionati nel recente articolo del consigliere di Lista per Ravenna Ancisi, sarebbe stata dadeclassare da area di Parco del Delta del Po “C” a “preparco”, quindi edificabile. Negli anni la zona ha conservato e sviluppatohabitat vegetazionali ormai rarissimi in tutta Italia, come certificato nella “carta degli habitat” della Regione Emilia-Romagna.
Nell’allegatoCertificato di Destinazione Urbanistica, emesso dal Comune di Ravenna in giugno 2022 in seguito alla richiesta del venditore, si certifica che l’area venduta è destinata, secondo il Piano Strutturale Comunale, anche a “spazio urbano, città consolidata o in via di consolidamento, prevalentemente residenziale, disciplinata dalle Norme Tecniche di Attuazione, all’art. 96”. L’Ortazzo, l’Ortazzino, la sua pineta, i terreni circostanti sono “spazio urbano, città consolidata o in via di consolidamento”?
Sempre nel CDU, si legge: “Le sole previsioni degli strumenti urbanistici vigenti, non conferiscono la possibilità di trasformazione edilizia e del suolo ove leopere di urbanizzazione primaria manchino e/o siano inadeguate o non siano in corso di realizzazione da parte del Comune, a meno che i richiedenti la trasformazione si impegnino, con apposito atto, a realizzarle e/o ad adeguarle a propria cura e spese secondo le prescrizioni comunali e fornendo garanzia fidejussoria”.
Parole raggelanti, che paiono confermare senza ombra di dubbio quanto già anticipato negli articoli di stampa e, con ulteriori elementi, dal consigliere Ancisi, che ha parlato di “crimini ambientali”. Ricordiamo comenessuno degli Enti pubblici aventi titolo abbia esercitato il diritto di prelazione, lasciando nella mano privata dei costruttori immobiliari unpatrimonio ambientale da quasi 500 ettari di valore assoluto e di rilevanza europea. Inoltre viene ulteriormente confermata lanota integrativa al Bilancio di esercizio 2022 della CPI Real Estate Italy, dove si legge:“La società ha ampliato la propria base immobiliare attraverso l’acquisizione di nuove aree. In particolare, è stato recentemente completatol’acquisto di aree fabbricabili nel comune di Ravenna, provenienti dalla società “Lido di Classe”, rappresentando un’opportunità per lo sviluppo futuro della società”. Ad una visura catastale non risulta infatti che la CPI Real Estate Italy S.p.A. possegga altri terreni a Lido di Classe oltre quelli della compravendita “Ortazzo”.
Stupisce infine, relativamente all’art. 96 del PSC (“città consolidata…”), che quanto dichiarato nel certificato urbanistico (che alleghiamo) a corredo dell’atto di compravendita, non trovi conferma nella cartografia ufficiale e negli strumenti urbanistici pubblicati sulle pagine del Comune di Ravenna; strumenti che, almeno da quel che è dato sapere, non sono stati sottoposti a varianti. E che varianti! Non aggiungiamo commenti: ognuno tragga le proprie conclusioni. Italia Nostra sta valutando come procedere.”
Italia Nostra sezione di Ravenna