La scorsa notte l’equipaggio della vedetta V.830, della Guardia di Finanza, in forza alla Sezione Operativa Navale di Marina di Ravenna, è intervenuto per far cessare un’azione di pesca di frodo all’interno del porto di Ravenna. Nello specifico, due soggetti a bordo di un natante con attrezzatura da pesca subacquea erano intenti alla pesca delle vongole in area e tempi non consentiti dalla normativa vigente. Alla vista dei militari i due si davano alla fuga a piedi abbandonando il natante completo di tutta l’attrezzatura. L’equipaggio dopo aver provato a inseguire i due, procedeva a sequestrare ai fini della confisca il natante completo di motore fuoribordo da 15 CV, l’attrezzatura da pesca oltre al pescato di kg.100 circa di vongole che, come previsto dalla normativa, in quanto ancora vivo veniva liberato in mare.
L’importanza di questi servizi risiede, da una parte, nella necessità di salvaguardare quanto più possibile l’integrità dell’ambiente marino, dall’altra di tutelare la salute dei consumatori che, come in questo caso, potrebbe essere messa a rischio se tali prodotti pescati in zone vietate (tanto più in vicinanza del porto) venissero posti in commercio al di fuori dei circuiti convenzionali.
Per tale motivo, le norme hanno previsto il rispetto di specifiche prescrizioni sui trattamenti igienico-sanitari preliminari, necessari a rendere sicura la commercializzazione di tali prodotti e a garantire, in buona sostanza, la loro tracciabilità e di conseguenza la salute pubblica. Inoltre, il contrasto alle attività fraudolenti di specie serve anche a impedire la concorrenza sleale, a vantaggio di quanti svolgono regolarmente le attività di produzione e commercializzazione dei mitili a mezzo di vivai autorizzati.
L’attività di servizio si colloca nell’ambito della più ampia attività di controllo economico del territorio, esercitate sul territorio e lungo la fascia costiera emiliano-romagnola dal Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Rimini, rivolta trasversalmente anche alla pesca di frodo.