“L’amministrazione locale pare che non abbia perso il vizio di cercare a tutti i costi di “prelevare” dal fondo donazioni per le famiglie ed imprese alluvionate i costi o le spese che ha (o intende) sostenere, in ultimo in ordine di tempo il finanziamento TARI.
E’ sui giornali l’affermazione di Palazzo Merlato che, mentre con una mano apparentemente dona l’imposta TARI (imposta percepita dal comune per lo smaltimento rifiuti urbani) “alluvione: niente Tari a Ravenna per famiglie e imprese colpite nel territorio comunale”, con l’altra vuole prelevare dal fondo delle donazioni alluvioni quanto “impiegato anche per sostenere finanziariamente l’esenzione TARI”.
I circa 7 milioni di euro sul conto dedicato alle famiglie e alle imprese colpite dall’alluvione sono DONAZIONI E NON RIMBORSI SPESE O CONTRIBUTI.
Il Comune di Ravenna, che non ci risulta abbia donato un solo euro nel predetto fondo alluvioni, pretende poi, non solo di gestire l’erogazione del denaro senza consultarsi con le opposizioni, ma addirittura di prelevare del denaro per rimpinguare le casse comunali a seguito della presunta esenzione TARI.
Forse qualcuno dovrebbe spiegare al primo cittadino di Ravenna l’enorme differenza tra donazioni, rimborsi spese e contributi, posto che la donazione è un regalo, un aiuto diretto e concreto da parte di privati ed aziende per aiutare chi ha subito i danni catastrofici dell’alluvione, non certamente per rimborsi di imposte comunali.”
Alberto Ferrero, Coordinatore provinciale Fratelli d’Italia, Capogruppo Fratelli d’Italia Consiglio Comunale
Patrizia Zaffagnini, Dirigente comunale Fratelli d’Italia