Alluvione, de Pascale: “Più di 600 milioni non spesi sugli ammortizzatori, il Governo li metta subito a disposizione per gli indennizzi”

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Il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale commenta l’attuale situazione delle risorse e degli indennizzi, stanziati dal Governo per la ricostruzione e il ripristino nelle aree alluvionate, presentata ieri dal commissario Figliulo in occasione del sopralluogo nelle zone colpite dall’alluvione nel bolognese.

“Purtroppo alcuni esponenti politici continuano ad annunciare cifre a caso, contribuendo solo ad alimentare la disperazione e la rabbia verso tutte le istituzioni. I Comuni e le parti sociali al contrario, hanno sempre analizzato in maniera razionale ed onesta i provvedimenti emanati, e finora nessuno è mai stato in grado di smentirci.

Abbiamo ribadito più volte che attualmente le risorse stanziate dal Governo non prevedono soldi per indennizzi a cittadini e aziende, aspetto su cui anche il commissario Figliuolo ieri, durante la quarta visita in regione, è stato molto chiaro, certificando che al momento non vi è copertura finanziaria per indennizzi a cittadini e imprese.

Così come, nel contempo, abbiamo detto che invece ci sono risorse per i Comuni e gli altri enti pubblici in una quantità non sufficiente a fare tutto, ma comunque importante, per il ripristino di opere come argini, canali, strade e fognature. I soldi per gli enti pubblici sono stati stanziati, ma per cittadini e imprese no; un quadro paradossale, credo frutto, in questo caso, più della scarsa conoscenza dei problemi che della malafede.

Ieri, grazie a un post su Facebook dell’assessore regionale Colla, abbiamo inoltre scoperto – continua de Pascale – che dei 600 milioni che erano stati stanziati per la cassa integrazione, ne sono stati spesi solo trenta. A questi si aggiungo i 300 milioni per gli ammortizzatori degli autonomi, che ritengo abbiano avuto percentuali di utilizzo simili. Anche su questa scelta, fatta con il primo decreto, di stanziare quasi un miliardo di ammortizzatori sociali, avevamo detto più volte al Governo che, a nostro avviso, i romagnoli non ne avrebbero usufruito più di tanto, e così è stato: sia per l’eccessiva burocrazia concepita per lo strumento, sia perché le imprese hanno da subito chiamato tutti i dipendenti, compreso il personale con maggiore qualifiche, a ripristinare e ripulire; inoltre i cittadini colpiti personalmente dall’alluvione, nella maggior parte dei casi, si sono guardati bene dal chiedere la cassa integrazione mettendosi così nella assurda condizione di ricevere anche uno stipendio ridotto, oltre ad aver avuto decine di migliaia di euro di danni in casa.

Ora, anche tenendosi cauti, soprattutto per un futuro possibile utilizzo in ambito agroalimentare, ci sono almeno 600 milioni in parte corrente che rischiano di essere sottratti ai cittadini colpiti dall’alluvione e che invece potrebbero essere utilizzati subito per gli indennizzi.

Faccio un appello alla presidente Meloni: il Governo convochi subito, prima della pausa estiva, Regione e parti sociali, e condivida con loro le modalità con cui usare immediatamente questi soldi con indennizzi diretti alle famiglie colpite”.