“L’Italia è l’unico paese in Europa dove i salari sono diminuiti dal 1990.
Lavoriamo tanto, spesso in modo precario, senza tutele, con salari insufficienti per vivere
dignitosamente. Il 19,5% delle persone che lavorano è sotto la soglia di povertà, e questo dato aumenta drammaticamente tra i lavoratori e le lavoratrici sotto i trent’anni.
Come partito per la Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Unione Popolare stiamo promuovendo perciò una legge di iniziativa popolare per l’introduzione di un salario minimo legale legato all’inflazione. Per far sì che chiunque, qualunque sia il lavoro che svolge, guadagni almeno 10 euro l’ora, con la garanzia che lo stipendio si adegui nel tempo all’inflazione. Pensiamo che sia un obiettivo importante, in linea con altri paesi europei. Ricordiamo che ad oggi sono solo 6 su 27 i paesi dell’Unione Europea ( tra cui l’Italia) a non avere un salario
minimo.
Un obiettivo necessario per ridurre lo sfruttamento e ridare dignità al nostro lavoro.
l’aumento drammatico del carovita e dell’inflazione, che colpisce tutti i salari riducendo il
potere d’acquisto delle persone.
raccolta firme”.