“È innegabile che le precipitazioni cadute in Romagna a maggio siano state straordinarie, ma l’assoluzione che i sindaci del ravennate e il presidente della regione Bonaccini si stanno dando è inascoltabile. La regione Emilia Romagna e la Provincia di Ravenna negli ultimi dieci anni hanno scelto la cementificazione alla salvaguardia idraulica del territorio, l’assenza di manutenzione dei corsi d’acqua era ben nota a tutti e denunciata da enti, associazioni e partiti d’opposizione ed è stato tutto documentato a suo tempo. Alcuni corsi d’acqua erano diventati boschi.
Oltre all’assenza di manutenzioni mettiamoci quindi anche la cementificazione selvaggia, la città di Ravenna è seconda in Italia, terza come provincia (dati Ispra 2021) Luca Mercalli nel 2021 aveva sottolineato in molte interviste la situazione precaria del ravennate, le amministrazioni sono state mute. Senza terra naturale non c’è assorbimento d’acqua. A Lugo infatti prima del disastro il Sindaco Ranalli era impegnato nel far costruire un asilo (finanziato dal Pnrr) non recuperando un edificio, ma edificando su un’area verde, progetto che prevede anche l’abbattimento di alberi. Caro Ranalli cosa fa continua con questa follia?
Assenza di manutenzioni, cementificazione selvaggia, ma i sindaci e il presidente di regione fanno uno strano ragionamento: Se avessimo fatto i bacini di laminazione non sarebbero bastati. Strana logica, intanto i bacini non c’erano, perché? Perché non sono stati fatti? Non sarebbero bastati? Almeno avrebbero aiutato e magari con una manutenzione maggiore dei corsi d’acqua chi lo sa, avremmo avuto meno danni.
Come si è reso evidente a Conselice, il sistema di prevenzione e poi di soccorso non ha funzionato, il popolo si è auto organizzato per mettere in salvo le persone, a Lugo, Conselice e nel resto della Bassa Romagna e della provincia tantissime persone non hanno visto neanche un soccorso, alcuni sindaci erano impegnati sui social per informare cittadini privi del segnale internet, oltre della corrente e dell’acqua.Il sistema di sirene del Pavaglione come mai non è scattato? A Lavezzola il salvataggio della frazione è avvenuto grazie alle persone e agli imprenditori che hanno messo i sacchi e le pompe, la sindaca di Conselice aveva mandato i carabinieri per fermarli, in televisione invece è stato mandato in onda un video modificato per far passare la sindaca come organizzatrice del salvataggio di Lavezzola.
Purtroppo i media nazionali stanno collaborando alla disinformazione su quello che sta accadendo nei nostri territori, non si racconta dei volontari che ancora oggi stanno aiutando nel ravennate a eliminare il fango e lo stanno facendo contro un’ordinanza del Prefetto, la quale vuole nascondere l’efficienza del popolo, di associazioni piccole e medie o di singole persone che hanno fatto e stanno facendo meglio della protezione civile e altri corpi, nonostante lo sforzo degli operatori e operatrici la disorganizzazione dei vertici è stata evidente.
Come Rifondazione Comunista di Villa San Martino ringraziamo tutti i volontari accorsi in questi giorni, le associazioni piccole e grandi, le Brigate della Solidarietà Attiva e chiunque abbia potuto fare qualcosa, anche poco, per aiutare chi stava peggio.”
Rifondazione Comunista Villa San Martino