fianco delle donne per favorire l’accesso a un’occupazione stabile e di qualità, le  opportunità di crescita professionale, la  conciliazione dei tempi di vita e lavoro.

Al via la nuova edizione del bando “Donne e lavoro” promosso dall’Assessorato regionale alle Pari opportunità. A disposizione 1,5 milioni di euro nel biennio 2023 – 2024 (750mila euro per ognuna delle due annualità) per finanziare progetti presentati da Comuni e Unioni i Comuni, associazioni, organizzazioni, Onlus.

Con una priorità per i progetti che danno vita o rafforzano la rete territoriale, che prevedono cioè la collaborazione tra Enti pubblici, imprese, organizzazioni sindacali, organizzazioni del privato sociale. E – tra le novità di questa edizione – iniziative per promuovere la conoscenza e l’adozione tra le piccole  e medie imprese emiliano-romagnole del sistema di certificazione della parità di genere.

Con questo bando salgono a quasi 4 milioni di euro (3.855.000) le risorse stanziate dalla Regione dal 2020 a oggi per favorire l’accesso femminile al mondo del lavoro: 84 gli interventi già finanziati sul territorio emiliano-romagnolo.

“Promuovere il lavoro femminile significa favorire lo sviluppo e la crescita di tutta la società. Per costruire insieme un Paese più inclusivo, equo e competitivo.  Con questo provvedimento continuiamo il nostro impegno per colmare un gap ancora oggi presente e inaccettabile  – sottolinea l’assessora regionale alle Pari opportunità Barbara Lori– . Vogliamo aiutare le donne a migliorare la loro condizione professionale e ad avviare attività di lavoro autonomo, promuovendo allo stesso tempo quelle reti di servizi sul territorio che sono indispensabili affinché il diritto al lavoro non sia solo un’affermazione di principio.  Una scelta coerente con gli impegni assunti da questa Regione con il Patto per il lavoro e il clima”.

Questa misura si aggiunge al Bando per l’imprenditoria femminile, con il quale la Regione ha stanziato 3 milioni di euro nell’ambito del FESR, per sostenere le imprese femminili.  Lo sportello telematico aperto il 24 febbraio si è chiuso automaticamente il 23 marzo al ricevimento della domanda numero 300 (numero massimo previsto). È in corso l’esame dei progetti arrivati da tutte le province, la maggior parte dei quali riguardano micro-imprese (77,6%), con un contributo medio richiesto di 30.000 euro, per un investimento complessivo previsto di  oltre 27 milioni 500 mila (27.552.902) euro.

Cosa finanzia il bando

Per quanto riguarda il sostegno all’ingresso femminile nel mondo del lavoro o la qualificazione dell’attività lavorativa – il primo dei due settori di intervento del bando – possono essere finanziati i servizi di assistenza e consulenza per imprenditrici e lavoratrici autonome; i progetti per promuovere l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità femminile; la formazione in materia economica e finanziaria; i percorsi di inclusione sociale e lavorativa di donne a rischio di fragilità sociale (ad esempio vittime di violenza di genere).

 Il secondo settore del bando riguarda invece il sostegno ai progetti di welfare aziendale e di comunità per migliorare l’organizzazione del lavoro, ma anche la qualità della vita.

Tante le linee di intervento previste: dall’adozione di piani di organizzazione aziendale improntati a una maggiore flessibilità, allo sviluppo della contrattazione territoriale e di secondo livello per l’adozione di misure di conciliazione vita-lavoro. Da iniziative pilota per la realizzazione di servizi di mensa aziendale,  lavanderia/stireria, car-pooling e car-sharing negli spostamenti casa-lavoro; allo sviluppo di modalità lavorative come co-working, smart working, telelavoro.

E ancora: servizi interaziendali da realizzare in collaborazione anche con cooperative di servizi, associazioni del privato sociale; estensione delle reti di welfare e/o di conciliazione già esistenti attraverso il coinvolgimento anche di imprese, enti di formazione, università, amministrazioni locali, parti sociali.

Le domande

Il bando regionale biennale è in applicazione nella Legge regionale n. 6/2014 “Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere” e del Piano regionale contro la violenza di genere.

I contributi possono arrivare a coprire fino all’80% del costo dell’intervento. Le domande possono essere presentate dalle ore 10 del 25 maggio alle ore 13 del 20 giugno 2023, esclusivamente per via telematica utilizzando il servizio on-line disponibile nella sezione “leggi atti bandi” del sito:  http://parita.regione.emilia-romagna.it/