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“Abbiamo seguito con grande attenzione l’evolversi della critica situazione che si è determinata nelle ultime ore nel nostro territorio per la piena dei fiumi.

Esprimiamo la nostra vicinanza a tutti i cittadini e a tutte le imprese coinvolte in questa emergenza. Ci preme portare la nostra solidarietà alle vittime di queste tremende esondazioni e ringraziare l’intera macchina dei soccorsi.

Il sistema idrico regionale non ha retto alla pioggia, i fiumi sono esondati e si contano due morti, un disperso e centinaia di sfollati.

È noto da tempo il ciclo di siccità e alluvioni che sta interessando non solo il nostro territorio. Fenomeni analoghi sono già avvenuti nel lontano 26 novembre 1949, quando il fiume Senio ruppe gli argini e Fusignano venne allagata, e quelle del 2015 dove buona parte della nostra pianura è stata alluvionata a seguito sempre di forti piogge.

Per tutte queste ragioni le problematiche idrauliche hanno un forte peso sulla sicurezza territoriale e dovevano essere prese in considerazione già da tempo!

A dicembre 2021, il Dipartimento della Protezione civile ha approvato il piano presentato dalla Regione, in “dettagliati” 76 progetti, per i quali l’Emilia-Romagna oltre 61 milioni di euro dal Pnrr. Tra questi, sei interventi dedicati per la provincia di Ravenna in merito alla riduzione del rischio idraulico nei bacini dei torrenti Santerno, Senio e Lamone e lungo le aste di pianura dei corsi d’acqua dal Reno al Savio, oltre che per il consolidamento dei movimenti franosi nel territorio di Ravenna.

La Giunta regionale (delibera n.64 del 24/01/2022) prendeva atto dell’assegnazione di quasi 21 milioni di euro per la realizzazione di n. 10 progetti tra cui “Fiume Lamone – Progetto di messa in sicurezza delle località di Mezzano, Villanova, Traversara – (RA) e per il territorio ravennate venivano assegnati 1.200.000 euro.

Successivamente (delibera n.195 del 13/02/2023) lo stesso importo assegnato per la messa in sicurezza del fiume Lamone veniva ridotto di circa 933 mila euro. L’importo ridefinito si moderava a soli 267 mila euro!

È lecito chiedersi se la politica dei nostri Enti Locali abbia veramente messo in cantiere tutto ciò che serve per garantire la sicurezza del nostro territorio.

Noi riteniamo di NO!!!

Avrebbero dovuto già da tempo memore, per la messa in sicurezza, prevedere e realizzare:

  1. Manutenzione dei corsi d’acqua;
  2. Realizzazione di vasche di laminazione;
  3. Abbattimento della fitta vegetazione cresciuta nelle zone golenali che devono essere sempre libere per un rapido ed ordinato deflusso delle acque;
  4. Creazione di bacini per la raccolta dell’acqua piovana da utilizzare in condizioni di pesanti siccità.

È già noto a tutti che gli effetti dei cambiamenti climatici alternano periodi di siccità a periodi in cui piogge consistenti sono concentrate in territori ristretti e in tempi molto brevi.

Occorrono progetti e una seria programmazione!”