Le gelate tardive che si attendevano, secondo le previsioni meteo, alla fine sono arrivate: temperature nei campi da meno 1 a meno 5 gradi da Ravenna alla Bassa Lughese, da meno 2 a meno 4 nella provincia di Forlì-Cesena a partire dalla mezzanotte di ieri.
Una stima dei danni precisa sarà possibile solo nei prossimi giorni: questi fenomeni meteo sono un pesantissimo fattore di rischio soprattutto per le aziende agricole impegnate nella produzione di uva e frutta, tra l’altro già provate dalla grandine dei giorni scorsi.
Legacoop Romagna è pronta, assieme alle proprie associate, ad attuare la ricognizione dei danni e a trasmetterla alle istituzioni preposte per chiedere l’attuazione delle procedure per il sostegno al reddito delle aziende agricole colpite.
Legacoop Romagna associa 62 cooperative nel settore agroalimentare che, a loro volta, organizzano oltre 21.550 imprese agricole, che occupano direttamente più di 7.200 persone e sviluppano un valore della produzione di circa 1,8 miliardi di Euro
Nei campi c’è timore. In questo periodo avvengono le fasi più importanti del ciclo produttivo delle piante: in peschi e albicocchi si scorgono i frutticini, meli e peri sono in piena fioritura mentre i vigneti stanno gettando i giovani germogli. Esposte anche le piante di kiwi.
È una fase particolarmente delicata per la fase produttiva di queste piante, esposte a eventi climatici avversi che, purtroppo, per il drammatico cambiamento climatico in atto sono sempre più estremi e frequenti.
«Come sempre — dice Paolo Lucchi, presidente di Legacoop Romagna — saremo al fianco delle nostre imprese per assisterle. Stiamo lavorando a stretto contatto con le cooperative per monitorare la situazione e mantenere i rapporti con le istituzioni, che sono già state allertate della difficile situazione».
«Si tratta di una fase nuova per l’agricoltura romagnola, le cui uniche difese riguardano da un lato gli investimenti sulla prevenzione, come gli impianti antibrina, grandi ventole che spostano l’aria evitando i picchi negativi di temperatura al suolo, che però solo alcuni agricoltori sono in condizione di avere – ricordano i responsabili del settore agroalimentare Stefano Patrizi e Federico Morgagni – dall’altro le assicurazioni agricole, che, tuttavia, sono molto onerose e con condizioni di applicazione limitate».