Nelle prime settimane di gennaio, durante l’intensificazione disposta a livello nazionale dei controlli agli impianti stradali di carburante, sia in relazione a possibili speculazioni sui prezzi sia per quanto riguarda il rispetto delle disposizioni sulla corretta indicazione al pubblico dei prezzi praticati, i finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza hanno ispezionato un distributore facente parte della rete commerciale di una primaria compagnia petrolifera con punto vendita nell’area litoranea ravennate, che, all’esito degli approfondimenti svolti è risultato – tra l’altro – evasore totale, non avendo provveduto a depositare le prescritte dichiarazioni fiscali annuali, evadendo così sia le imposte dirette che l’IVA dovuta.

In particolare, già dai primi momenti dell’ispezione i finanzieri accertavano che il gestore del punto vendita non aveva esposto correttamente sulla adiacente carreggiata i prezzi praticati, per poi verificare che lo stesso non si era neanche mai registrato sul portale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy dove andavano comunicati i prezzi applicati per le varie tipologie di carburante e le diverse modalità di erogazione.

Da qui la decisione di estendere il controllo anche ad altri aspetti gestionali, tra cui la corrispondenza contabile e fisica del prodotto giacente e la qualità dello stesso, attraverso un apposito campionamento.

Anche queste verifiche davano tuttavia esito irregolare, atteso che risultava una deficienza di gasolio di 40 litri oltre il consentito, violazione che prevede anch’essa una sanzione amministrativa, da 500 a 3.000 euro.

Alla luce delle diverse irregolarità constatate, i militari decidevano quindi di verificare, tramite le banche dati del Corpo, la correttezza anche della posizione fiscale dell’impresa e anche da questo punto di vista non sono mancate le sorprese in quanto la società non risultava aver presentato le dichiarazioni fiscali relative agli anni d’imposta 2017 e 2018, ragion per cui veniva aperta nell’immediatezza anche una verifica fiscale.

Durante l’attività di polizia tributaria condotta dalle Fiamme Gialle ravennati sono stati dunque acquisiti i tabulati analitici degli acquisiti effettuati dal gestore dell’impianto al deposito della compagnia petrolifera di riferimento, riuscendo così a ricostruire l’intero suo volume d’affari, risultato superiore al milione di euro per entrambe le annualità verificate.

Al termine delle operazioni è stata dunque recuperata a tassazione per le imposte dirette una base imponibile per circa 300.000 euro e accertata un’IVA evasa per oltre 500.000 euro.

L’attività di servizio svolta sottolinea il costante e quotidiano impegno della Guardia di Finanza nel garantire la corretta concorrenza sui mercati, il rispetto della normativa posta a tutela della trasparenza dei prezzi e nel contrastare ogni forma di evasione fiscale, con un approccio operativo trasversale e per questo sempre più incisivo.