In merito al bilancio previsionale, Cgil, Cisl, Uil sottolineano che il confronto con il Comune di Ravenna non è ancora concluso e che i sindacati si aspettano ulteriori impegni da parte dell’amministrazione.
Cgil, Cisl, Uil prendono atto degli aumenti previsti sull’addizionale Irpef: “L’aumento della pressione fiscale è anche conseguenza delle scelte inique e sbagliate del Governo, in particolare nell’ultima legge di bilancio – commentano i segretari territoriali di Cgil, Cisl, Uil, Marinella Melandri, Roberto Baroncelli e Carlo Sama -. Gli aumenti introdotti dall’amministrazione comunale prevedono l’applicazione delle aliquote massime per tutti i tributi locali nel tentativo di recuperare il gettito necessario a garantire elementi per noi prioritari, in termini quantitativi e qualitativi, come la prosecuzione dell’erogazione dei servizi, la spesa sociale, l’occupazione e gli investimenti. Grazie al confronto con l’amministrazione comunale si è giunti all’introduzione di una fascia di esenzione per l’addizionale Irpef che consente di esonerare una parte consistente di popolazione, almeno 35mila contribuenti. Contestualmente il fondo di sostegno al reddito, previsto per chi ha un indice Isee particolarmente basso e già in precedenza in parte utilizzato per ristorare chi era soggetto al pagamento dell’addizionale Irpef, viene notevolmente incrementato. È comunque necessario l’impegno del Comune a verificarne congiuntamente l’adeguatezza rispetto alle domande di rimborso che perverranno. Con questo meccanismo (esenzione e restituzione) riteniamo parzialmente ripristinata quella progressività che avevamo ottenuto negli anni precedenti”.
Cgil, Cisl, Uil chiedono anche impegni formali a garanzia che la pressione fiscale su lavoro dipendente e da pensione non aumenti ulteriormente nei prossimi anni, ma sia anzi oggetto di alleggerimento non appena le condizioni lo consentiranno, e che il Comune si impegni a valutare e concordare ulteriori misure a favore dei redditi più bassi.
“Il confronto su bilancio non è ancora terminato – concludono i sindacati -. Sono ancora da definire con chiarezza alcuni aspetti, tra cui la salvaguardia della spesa sociale e della quantità e qualità dell’occupazione (il giusto adeguamento dei contratti nazionali non può essere percepito solo come un costo), la valorizzazione del personale dipendente e il riconoscimento di pari dignità per chi lavora in appalto nei servizi comunali, oltre che misure concrete e risultati tangibili di contrasto all’evasione fiscale che consentano di recuperare gettito”.