Anche il bilancio del Comune di Ravenna si confronta con il difficile momento contemporaneo. La manovra è stata adottata oggi dalla giunta e nei prossimi giorni sarà esaminata dalle parti sociali, dai consigli territoriali e dalla commissione consiliare competente, fino alla discussione e all’approvazione finale da parte del consiglio comunale, prevista per fine marzo.
“Come sempre la priorità è garantire la qualità dei servizi, pur nel contesto di una minore disponibilità di risorse rispetto al passato, che consente comunque di sostenere una spesa adeguata ai bisogni dei servizi sociali, culturali, educativi e per uno sviluppo economico compatibile con le nuove istanze ambientali e di mobilità sostenibile. Ma per fare ciò, quest’anno si è costretti ad agire azioni strutturali sulla parte corrente delle entrate, utilizzando i piccoli margini rimasti sulle imposte legate al patrimonio e compensando l’aumento delle aliquote sui redditi con misure di equità come una soglia di esenzione e un fondo di ristoro. Sono questi gli elementi principali che caratterizzano il bilancio di previsione 2023” recita una nota di Palazzo Merlato.
Sul bilancio è in corso un confronto sia con le organizzazioni sindacali che con il tavolo provinciale delle imprese.
“In questo bilancio – dichiara il sindaco Michele de Pascale – nonostante il grande impegno per rimodulare la spesa, abbiamo dovuto compensare la minore disponibilità di risorse anche agendo sulle leve fiscali ancora disponibili, per garantire l’equilibrio della manovra, la continuità dei servizi educativi, sociali, culturali e ambientali, e mantenere le risorse per le attività di promozione e sostegno all’occupazione e allo sviluppo economico.
È una scelta che abbiamo ovviamente cercato di evitare in ogni modo, sia operando tagli e risparmi che chiedendo maggiore attenzione al Governo sui bilanci degli enti locali. Purtroppo l’incremento delle spese per fattori indipendenti dalla nostra volontà, come rinnovi contrattuali, inflazione e spese energetiche, o per scelte politiche, come il sostegno scolastico per gli studenti certificati, uniti alla fine della rateizzazione dell’Imu sulle piattaforme hanno reso questa scelta ineludibile, se non si vogliono sbilanciare gravemente i costi del Comune o pregiudicare gli investimenti del Pnrr.
Ora il bilancio previsionale 2023 costituisce una solida base di partenza nelle politiche di questa legislatura e con l’assestamento di luglio saremo in grado di affrontare alcune eventuali problematiche che si potessero sviluppare ulteriormente. Ma i conti pubblici sono in sicurezza, così come la qualità dei servizi e il rilancio degli investimenti che, con previsioni di spesa per oltre 116 milioni di euro dal centro al forese ai lidi, sarà uno dei principali motori della ripresa economica del nostro territorio, anche grazie ai tanti progetti che abbiamo candidato con successo ai bandi del Pnrr”.
“La proposta del bilancio di previsione – aggiunge l’assessora al Bilancio Livia Molducci – viene presentata a esercizio 2023 già avviato come accade per la maggior parte dei Comuni. Questa manovra sostiene e difende i servizi in campo sociale, i servizi scolastici e le famiglie, il tessuto economico, la cultura e lo sport. Alcune minori disponibilità di risorse fanno sì che si debbano prevedere efficientamenti e risparmi e purtroppo anche un aumento del prelievo fiscale, ma è questa una manovra necessaria grazie alla quale riusciamo a garantire alla nostra comunità i servizi di cui ha bisogno e la cui qualità è più che riconosciuta. Solo per fare un esempio, nei servizi di nidi e materne abbiamo una capacità di risposta alla richiesta più alta rispetto alla media regionale, come recentemente documentato da uno studio della Regione, e garantiamo un servizio di qualità alle famiglie ad un costo molto contenuto”.
Parte corrente
Il bilancio di previsione 2023/2025 è costruito per fronteggiare una spesa corrente in aumento per le seguenti voci: costi dell’energia e dei materiali e dei servizi aumentati a causa dell’inflazione; costi della spesa per il welfare in particolare per il diritto allo studio per garantire appoggio scolastico (dai 3,8 milioni dello scorso anno si passa ai 4,5 per quest’anno); costi del rinnovo del contratto non solo del pubblico impiego ma anche della cooperazione sociale, che ha in appalto alcuni servizi comunali, per cui anche l’esternalizzazione dei servizi costa di più rispetto al passato; aumento del costo per interessi sui mutui contratti; una riduzione del 50 per cento dell’avanzo di amministrazione rispetto a quello registrato lo scorso anno; un aumento considerevole del Fondo crediti di dubbia esigibilità per effetto di difficoltà di riscossione.
Sulla parte entrate non ci sono più le risorse straordinarie degli scorsi anni; ad esempio l’Imu sulle piattaforme, che prima del 2020 era interamente dovuta ai Comuni, ora è diventata Impi, con devoluzione ai Comuni solamente di un terzo dell’intero gettito, che per gli ulteriori due terzi va allo Stato.
E quindi si è dovuto agire sull’unica leva fiscale che resta al Comune, partendo innanzitutto da tributi che insistono sul patrimonio. Previsti:
– un aumento dell’Imu sui capannoni di categoria D passando dall’attuale imposizione fissata al 1% all’1,06% (+ 0,06%)
– un aumento dell’Imu sui terreni agricoli non affittati passando dall’attuale imposizione fissata al 1% all’ 1,06% (+ 0,06%)
– un aumento dell’Imu sui fabbricati rurali strumentali dallo 0 allo 0,1 %
– un aumento del canone unico determinato da un aumento della tariffa per l’occupazione del suolo pubblico del 20% annuo (non viene toccata dal 2007).
E infine sui tributi che insistono sul reddito. Previsto:
– un aumento dell’Addizionale Irpef nella misura del massimo consentito ai comuni ovvero dello 0,80%.
Tale aumento sarà compensato da un’esenzione totale per i redditi più bassi fino a 13.000 euro annui e da un fondo di sostegno per i redditi Isee fino ai 15.000 euro.
La misura così pensata determinerà un aumento dell’addizionale soprattutto per i redditi più alti, perché per quelli più bassi opererà l’esenzione con l’effetto per detti redditi di un mancato prelievo che in passato invece subivano e laddove non possano usufruire dell’esenzione potranno accedere al fondo di sostegno con una dichiarazione Isee fino ai 15.000 euro.
Per la natura stessa del tributo la previsione va contemplata nel bilancio 2023 ma l’effettivo pagamento da parte dei cittadini avverrà nel 2024, come pure nello stesso anno potrà essere richiesto il sostegno per chi ha redditi Isee fino ai 15.000 euro. Il fondo per tale sostegno viene previsto per le annualità 2024 e 2025 nella misura di 500.000 euro, ma con impegno a verificarne l’efficacia e conseguentemente ad adottare le misure necessarie per un eventuale aumento.
Il bilancio di parte corrente quota complessivamente 217,313 milioni di euro. Al netto della componente a specifica destinazione e delle reimputazioni contabili, la spesa, in pareggio con l’entrata, mostra un sostanziale consolidamento rispetto all’anno precedente con un lieve aumento di 571mila euro rispetto allo scorso anno. In questo contesto, la formulazione delle previsioni di spesa è stata effettuata tenendo conto delle spese obbligatorie, di quelle consolidate e di quelle derivanti da obbligazioni già assunte in esercizi precedenti, cercando di riposizionare spese non ricorrenti operando efficientamenti e risparmi e sempre salvaguardando la quantità e la qualità dei servizi ai cittadini.
Piano investimenti
La spesa per investimenti per il 2023 è prevista in 116.708.323 euro, di cui quasi 51,5 per la viabilità e la pubblica illuminazione, quasi 29,5 per l’edilizia scolastica, 1,7 per l’edilizia sportiva, 3,4 per il patrimonio storico/culturale, 8,7 per interventi a rilevanza sociale, oltre 6,5 per la tutela dell’ambiente e del territorio e il verde urbano.
Tra i tanti interventi si segnalano, solo per fare alcuni esempi: la realizzazione della Ciclovia adriatica (8 milioni), la nuova passerella ciclopedonale di collegamento tra Lido di Classe e Lido di Savio (3,3 milioni), la pista ciclopedonale a Lido Adriano (1,84 milioni), la pista ciclopedonale tra Classe e Fosso Ghiaia (1,5 milioni), il secondo stralcio della pista ciclopedonale tra Ponte Nuovo e Madonna dell’Albero (660mila euro), le due ciclabili a Punta Marina (1,85 milioni); lavori di efficientamento energetico della pubblica illuminazione al fine di ridurre i consumi (5 milioni) e interventi di efficientamento energetico dei fabbricati; il rinnovo del parco autobus per circa 13 milioni; interventi di messa in sicurezza dei ponti e delle strade.
Per l’edilizia scolastica si ricordano il nuovo asilo nido di via Canalazzo (2,4 milioni), il nuovo nido Pavirani (2,8 milioni) e il nuovo nido di via della Fontana (3,2 milioni); le due nuove mense per l’istituto comprensivo di Mezzano e per il plesso scolastico Camerani; la nuova primaria di Ponte Nuovo (9,1 milioni); la nuova palestra per la scuola primaria di Porto Corsini (2,7 milioni); il miglioramento sismico della scuola media Guido Novello (1,15 milioni); l’adeguamento sismico dell’ala Callegari nella scuola secondaria di primo grado Montanari (2 milioni).
Diversi anche gli interventi di tutela ambientale del territorio finanziati con risorse del Pnrr: “cammini siti Unesco e strutture museali”, Ca’ Aie, museo delle Pinete e museo NatuRa di Sant’Alberto, percorsi natura e potenziamento di siti naturalistici nelle stazioni ravennati del Parco del Delta del Po, della stazione Pineta di San Vitale e piallasse Ravenna.
Per quanto riguarda il patrimonio storico e culturale, si citano gli interventi di miglioramento dell’accessibilità di Mar e Classense.
Tra gli interventi a rilevanza sociale, il programma integrato di edilizia residenziale sociale San Biagio nord e il recupero di alloggi per edilizia sociale a Sant’Alberto.
Tra gli impianti sportivi si segnala la manutenzione straordinaria di diversi impianti comunali e la nuova copertura della piastra polivalente del centro sportivo comunale di San Zaccaria.