La nomina dell’ex direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini alla guida dell’Unità operativa Qualità e Governo Clinico dell’Ausl Romagna finirà sulla scrivania del Ministro della Sanità. A depositare un’interrogazione parlamentare è Alice Buonguerrieri, deputato di Fratelli d’Italia, che con il documento chiede di fare chiarezza sull’affidamento dell’incarico. Dagli approfondimenti di FdI, infatti, emerge il ricorso a una procedura d’assunzione non consentita e comunque sconsigliata dall’Anac, l’Autorità nazionale anti corruzione. A presentare il documento sono stati oggi in conferenza stampa a Forlì il parlamentare e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Alice Buonguerrieri e Luca Bartolini, responsabile di Fratelli d’Italia per il comprensorio forlivese.
“Parliamo dell’incarico attribuito dal direttore generale Tiziano Carradori, uomo di fiducia del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Pd – precisa Buonguerrieri – per un compenso annuo di 146.031,67 euro per cinque anni, con un impegno di spesa totale di € 730.159,35 euro a carico dei cittadini. E questo è stato fatto ricorrendo a una procedura straordinaria (art.15 septies del Dlgs 502/1992) non prevista per i dirigenti sanitari. Bonaccini, ormai proiettato alla politica nazionale e lontano dalle esigenze dei romagnoli, si permette di fare la pagella al Governo Meloni dando un 4 per i primi mesi di lavoro? Il governatore farebbe meglio a guardare nella sua Regione e controllare l’operato dei suoi uomini di fiducia.
“Vediamo un’Ausl Romagna tanto sensibile ai desiderata del Pd, mentre non lo è alle richieste di 15 sindaci su 15 di un comprensorio – aggiunge Luca Bartolini – Ci riferiamo ovviamente all’eliminazione della Mike42 di Meldola: la decisione di cancellare la seconda automedica presente sul territorio forlivese, senza ascoltare nessuno, nemmeno i ‘propri’ sindaci, rende bene l’idea che il presidente Bonaccini ha della sanità in Emilia-Romagna. E stona come abbia iniziato a rivendicare risorse per la sanità dal governo solo ora che a Palazzo Chigi c’è Giorgia Meloni, mentre prima con la sinistra nella stanza dei bottoni non si è mai sentita la sua voce. Ma stona ancor di più che 730mila euro per l’assunzione di Magrini si trovano senza battere ciglio, mentre i fondi per ammodernare il pronto soccorso di Forlì non ci sono”.