Salgono a quota 54.525 – pari al 13,7% del totale delle imprese – le aziende a guida straniera in Emilia-Romagna nel 2022.

E’ quanto emerge dai dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna secondo cui, lo scorso anno, l’incremento è stato di 1.333 unità, pari al 2,5%, rispetto al 2021.

Al contempo – viene evidenziato – le realtà imprenditoriali non straniere sono calate dell’1,3% per un totale di 4.490.

A trainare la crescita delle attività straniere, le imprese femminili (+2,8%, +344 unità) e quelle giovanili (+2%, +163 aziende) mentre per quanto riguarda i settori spiccano le imprese di costruzioni giunte a quota 20.053 (+4,3%) e quelle dei servizi, che con 15.221 unità in più registrano un aumento del 3,1%. Sostanziale stabilità per il commercio (12.911 imprese, +0,1%) e per la manifattura (5.393 aziende, -0,2%).

Positiva anche l’agricoltura che fa segnare un +5,6% anche se questo comparto appare ancora marginale con 947 unità dislocate sull’intero territorio reginale.

Quanto alla forma giuridica, la consistenza delle imprese straniere è legata soprattutto alle ditte individuali, che sono 42.340 (+1%); a quota 8.220 le società a responsabilità limitata semplificata (+13,8%) mentre risultano essere 3.285 (+1%) le società di persone. Stabile l’insieme delle imprese costituite sotto altre forme, ovvero cooperative e consorzi (-0,1%) che è comunque residuale con 680 unità. (ANSA).