Tra le imprese guidate da giovani in Italia crescono solo quelle agricole, con un aumento dell’1% negli ultimi dieci anni in controtendenza rispetto al crollo degli altri settori (-13%), per un totale di oltre 55mila under 35 che hanno scelto di costruirsi un futuro investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alle vendite dirette fino alle bioenergie e all’economia green. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti, sulla base del rapporto del Centro Studi Divulga, diffusa in occasione dell’Assemblea Nazionale di Giovani Impresa svoltasi a Roma e conclusasi con l’Oscar Green, il premio alla creatività Made in Italy della “Generazione in campo”.
Presente una delegazione di giovani imprenditori dell’Emilia-Romagna guidata dal Delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa, Andrea Degli Esposti e dal Direttore Marco Allaria Olivieri. La nostra regione era rappresentata in finale nazionale dalla reggiana Catia Musi titolare dell’azienda La Pedrocca di Guastalla, dove ospita gli atleti che partecipano alle agripedalate alla scoperta del territorio, guidati dall’app Agribici. Per la provincia di Ravenna rappresentavano i giovani imprenditori Coldiretti il Delegato Michele Graziani e il Segretario Andrea Conti.
Nello spazio di un decennio, tra crisi, pandemia e guerra, il settore agricolo – continua la Coldiretti – è diventato di fatto il punto di riferimento importante per le nuove generazioni, al contrario di altri settori dove si registrano crolli del numero di imprese under 35 che vanno dal 24% per le costruzioni al 25% per il commercio al dettaglio, dal 28% per il tessile al 48% per le telecomunicazioni.
Non a caso nell’ultimo anno sono nate in media 17 nuove imprese agricole giovani al giorno. Le aziende guidate da under 35 – sottolinea Coldiretti – hanno una superficie (Sau) superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Si tratta di imprese con almeno un’attività connessa, indirizzate verso la pratica biologica e verso la commercializzazione dei prodotti aziendali, estremamente digitalizzate. Basti pensare che più di una su tre (34%) è informatizzata e una su quattro (24%) ha realizzato innovazioni in azienda nell’ultimo triennio, secondo l’analisi Coldiretti su dati del Censimento Istat.
Quasi un giovane imprenditore su cinque (19%) è peraltro laureato. Le imprese giovani hanno di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.
Sul piano produttivo – sostiene la Coldiretti – emerge come la maggioranza dei giovani imprenditori è impegnato nella coltivazione di ortaggi (13% del totale) ma una quota importante risulta anche ricoperta dal settore delle produzioni agricole associate all’allevamento di animali (11%) e a seguire il vino (10%).
Dal contadino robot all’avvocato agricoltore che aiuta i detenuti, dalle posate di cardo al fagiolo della fertilità fino all’Ape Pack per conservare i salumi, sono stati assegnati gli Oscar Green della Coldiretti ai giovani che non si rassegnano alla protesta sterile o all’attesa passiva di lavoro ma scendono in campo con soluzioni che creano occupazione, salvano il clima e l’ambiente e garantiscono cibo, servizi ed energia al Paese. I premi sono stati consegnati alla presenza del Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, della Delegata Nazionale del Movimento Giovani Imprese Coldiretti Veronica Barbati, del Ministro del Masaf Francesco Lollobrigida e del Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi.