“Abbattuto di fresco un pino in via Insorti, perché? Una delibera pubblicata il 21 dicembre e firmata dal dirigente Valtieri ne prevede altri 3 da abbattere. Unica motivazione:

“Stante la necessità di garantire la manutenzione e la sicurezza della Via degli Insorti di Faenza, dove sono presenti n. 4 pini, in funzione del monitoraggio eseguito si rende necessario provvedere all’affidamento del servizio di abbattimento dei suddetti alberi con ausilio di piattaforma aerea e tecniche di abbattimento controllato.”

Può essere un motivo valido abbattere 4 pini per la sola manutenzione di via Insorti?

Inoltre non capiamo perché nell’albo pretorio non è stata pubblicata la perizia sullo stato di salute della pianta.

Chiediamo la sospensione degli abbattimenti finché non sarà pubblicata la perizia, e di dare il tempo a noi cittadini di fare una controperizia.

Gli alberi sono beni comuni e noi cittadini abbiamo il diritto di sapere perché vengono abbattuti e di fare proposte alternative.

Questi 4 pini seguono l’abbattimento in autunno di almeno 3 secolari platani in viale Stradone, altri grandi alberi in tutta Faenza, e la vergognosa strage di bagolari compiuta anni fa in via Vittorio Veneto, strada che resta un triste e invivibile deserto d’estate, nonostante i piccoli alberelli ripiantati.

Quando si fermeranno? Quando avranno raso al suolo tutti i grandi alberi sostituendoli con alberelli, rendendo la città una invivibile bolla di calore?

Il comune di Faenza prima organizza conferenze dal titolo “Alberi Alberi Alberi”, poi abbatte alberi secolari. Curioso no?

I nostri politici e dirigenti, dovrebbero avere imparato che gli alberi si possono curare ed esistono perfino tecniche innovative per ancorare i pini, se per caso fossero davvero pericolanti. (Ma finché non pubblicano le perizie, restiamo con il dubbio che siano davvero malati).

Visto che la delibera non accenna a nuovi alberi piantati, vogliamo anche sapere quanti alberi saranno ripiantati, e se questi si sommano o rientrano nel conteggio degli alberi che per legge ogni Comune deve piantare, uno per ogni nato. Chiediamo dove saranno piantati (cosa non specificata nella delibera).

Anche se ormai i più grandi arboricoltori dicono che per sostituire un grande albero nella sua funzione ecosistemica (assorbire CO2, dare rifugio agli animali, dare ombra, ridurre la temperatura urbana, fare da filtro agli inquinanti) non basterebbe piantare centinaia di alberelli,e comunque bisognerà aspettare almeno decine di anni prima di beneficiare del loro effetto.

Il gap tra perdita e guadagno è enorme per anni. E noi non abbiamo tutti questi anni da perdere.

Non solo a Faenza, ma anche a Brisighella stanno abbattendo grandi alberi e  un po’ in ogni città si fa strada questa grave tendenza, il tutto per rincorrere il rischio zero, (alimentando però la crisi climatica) e su spinta delle lobby dei vivaisti e delle ditte che abbattono.

Ricordiamo cosa dice l’Isde:

“Quando si parla, come nel caso dei pini, di grandi alberi è bene ricordare una ricerca pubblicata su Nature (2014) che ha coinvolto 38 ricercatori provenienti da 16 paesi, ed ha dimostrato che gli alberi più grandi e più vecchi, in estate per evapotraspirazione raffreddano ciascuno come 20 condizionatori d’aria, assorbono inquinanti e CO2 molto maggiori degli alberi giovani ed emettono più ormoni benefici monoterpeni anticancro. Infine, tagliare i grandi alberi accelera i cambiamenti climatici”

https://www.isde.it/evidenze-scientifiche-concernenti-i-grandi-alberi-in-citta-e-la-salute-e-la-vita-dei-cittadini/

Dati che debbono fare riflettere, prima di tagliare anche solo pochi alberi in un quartiere urbano! I nostri politici e dirigenti li conoscono? “

Comitato Faenza Eco-logica