“Il MoVimento 5 Stelle ha espresso parere contrario al disegno di bilancio di previsione in commissione Finanze e tesoro del Senato. La manovra economica del governo Meloni manca di coraggio e non è in grado di dare supporto a famiglie e imprese in un momento così delicato per il Paese.
Un problema enorme in particolare per un territorio come il nostro, il cui tessuto economico è costituito principalmente da micro e piccole imprese legate al turismo e all’accoglienza che devono essere sostenute per consentir loro di superare tre anni estremamente complicati per colpa della pandemia e dei rincari energetici che hanno creato situazioni di grave fragilità finanziaria”. Lo comunica il capogruppo del M5S in commissione Finanze e tesoro del Senato Marco Croatti.
“Il disegno di legge di bilancio si inserisce in un contesto macroeconomico, globale e nazionale, caratterizzato da forte incertezza e rischi avversi: l’economia internazionale resta fortemente condizionata da fattori che sfuggono alla logica economica, come la pandemia e il conflitto russo-ucraino. Quest’ultimo ha esacerbato le tendenze inflazionistiche, già in atto soprattutto sui mercati delle materie prime energetiche. I rincari energetici, insieme alle restrizioni sull’offerta di altre materie prime e semilavorati a monte delle fasi di produzione, hanno comportato bruschi incrementi dei prezzi al consumo in diversi Paesi del mondo.
L’aumento dell’inflazione intacca la redditività delle imprese e le disponibilità per gli acquisti delle famiglie e, poiché in questa fase si concentra sui beni di prima necessità, ha anche impatti redistributivi a sfavore delle classi meno abbienti. Un altro aspetto che penalizza fortemente la domanda turistica di destinazioni come la nostra”. Prosegue Croatti.
“Inoltre sono largamente insufficienti gli stanziamenti per la sanità, la scuola e il trasporto pubblico, con il rischio che le disuguaglianze territoriali siano aggravate dal progetto di autonomia differenziata, che il Governo intende attuare, tra l’altro, in totale assenza di stanziamento di risorse,
La debolezza e l’insufficienza delle misure adottate emerge soprattutto con riguardo alle parti di competenza della Commissione Finanze, dove si rilevano misure fortemente regressive e rivolte all’inasprimento dell’iniquità impositiva.
Grave in particolar modo la scelta di intervenire con un taglio anticipato al Superbonus 110% senza prevedere una politica pluriennale per la riqualificazione energetica e antisismica degli edifici. Tale scelta determinerà un decisivo freno agli investimenti nella riqualificazione degli edifici, compromettendo gli obiettivi legati alla transizione ecologica, danneggiando tante imprese edili e l’occupazione di un comparto strategico del Paese”. Conclude Croatti.