Per logo ha il portico dell’ovale Piazza Nuova di Bagnacavallo; per titolo riprende quello dell’opera in cui lo scrittore Tommaso Garzoni, nato a Bagnacavallo nel 1549, concepì una vastissima rassegna dove sono accolti rappresentanti di ogni mestiere: l’iniziativa “La Piazza universale”, promossa dal Comune di Bagnacavallo con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, non può che realizzarsi nel segno del confronto fra discipline, esperienze e generazioni diverse. Una conversazione che, mentre va dipanandosi in quattro “lezioni non americane” di spirito calviniano dedicate a dottorandi e giovani studiosi dall’Italia e dall’estero, si apre anche alla cittadinanza e alle scuole con il doppio appuntamento di venerdì 16 dicembre al Teatro Goldoni. Alle 15.30 Carlo Ossola incontra le studentesse e gli studenti dei licei di Lugo e Faenza per dialogare su “Il lascito di Italo Calvino per il XXI secolo”, mentre alle 21 parlerà, con riferimento principale a Dante, del “Paesaggio dell’eternità”, riprendendo la felice formula del teologo e dantista Romano Guardini. Interludi musicali sono affidati al Quintetto d’archi dei maestri e allievi della Scuola comunale di musica di Bagnacavallo gestita dall’associazione Doremi.
«Dopo la summer school dedicata a Dante in occasione del settecentenario nel 2021 – osserva la sindaca Eleonora Proni – “La Piazza universale” torna così a coltivare il legame virtuoso tra il senso di autenticità e comunità del nostro territorio e gli ampi orizzonti, le sorprendenti traiettorie della cultura umanistica.»
«Lo spazio ideale per questo scambio reciproco è quello del ‘portico’, la stoa greca – spiega Carlo Ossola – che rievoca non tanto un sapere schematicamente acquisito, quanto una conoscenza che nasce dal confronto, passeggiando e conversando.»
Quest’anno l’opportunità di alta formazione de “La Piazza universale”, che ha aperto i lavorialle Cappuccineil 14 dicembre e si coronerà sabato 17, ha scelto per fil rouge le “lezioni americane” di Italo Calvino, anticipandone il centenario della nascita che ricorrerà nel 2023. Esattezza, Misura, In diminuendo, Per arte del levare sono i titoli dei seminari diretti e introdotti rispettivamente da Domenico De Martino (Università di Pavia), Valerio Gigliotti (Università di Torino), lo stesso Ossola (Collège de France) e Giacomo Jori (Università della Svizzera Italiana), con la complicità di dodici giovani ricercatori provenienti da tutt’Italia e dalla Svizzera, invitati a presentare i loro contributi e a riflettere sul senso profondo degli studi umanistici nella nostra epoca.
L’omaggio a Calvino prosegue anche nel primo dei due incontri di venerdì 16 al Teatro Goldoni mentre alle 21, la riflessione aperta al pubblico prende le mosse dal saggio di Romano Guardini Il paesaggio dell’eternità, la cui materia dantesca «offre spunti per pensare e illustrare un mondo che nessuno, forse, ha ancora mai visto», come nota Carlo Ossola. Entrambi gli appuntamenti sono infatti guidati dalla sapienza di critico letterario e filologo di uno fra i più illustri rappresentanti della cultura umanistica italiana nel mondo, investito anche della delicata responsabilità di presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del VII centenario dantesco. In quest’occasione Ossola ci invita ad ascoltare un’altra voce italiana eppur universale: quella di Italo Calvino, capace di proporre, con spirito non di rado profetico, come Dante, riflessioni e nuove prospettive sui destini dell’uomo, sulle crisi di un’epoca e sulle loro necessarie evoluzioni. Così si tesse il dialogo fra territorio, scuole e ricerca che, dal “piccolo cenacolo” di Bagnacavallo può diventare un esempio di buona pratica nella formazione culturale e civile delle nuove generazioni.
Le iniziative al Goldoni sono a ingresso libero, la prenotazione è consigliata.