“E’ notizia di queste ore il maxi sequestro operato dalla Guardia di Finanza del patrimonio mobiliare e immobiliare di un imprenditore campano perché, se confermati i capi di accusa, agirebbe da anni nell’interesse della criminalità organizzata attraverso il riciclaggio e intestazioni fittizie di beni.
Fra i 639 beni immobili confiscati, risultano anche proprietà ubicate nella provincia di Ravenna. Questa notizia si aggiunge al recente intervento sulla penetrazione della ‘ndrangheta in imprese della riviera, compresa Cervia: confermando – come il processo Aemilia ha già da tempo messo in evidenza – che nella nostra regione il giro di affari della criminalità organizzata è ampio e diffuso.
Proprio per questo riteniamo che sia necessario intervenire con fermezza su più fronti.
In primo luogo, rafforzando procure e forze dell’ordine nel contrasto alla criminalità organizzata e alla sua penetrazione nel tessuto economico e produttivo del nostro territorio, oltre alla stretta sorveglianza in merito all’evasione fiscale.
Ma non meno importante riteniamo sia la diffusione di una cultura della legalità a tutti i livelli, partendo dalle generazioni più giovani, come già stanno facendo da anni associazioni e altri enti nelle scuole. Così come i beni confiscati alle mafie devono essere destinati a progetti di alto valore sociale, come già avvenuto in passato, in modo da mandare messaggi chiari alla comunità.
Dove si annida l’illegalità si colpiscono sempre e per primi i diritti di cittadini e lavoratori, si indebolisce la coesione sociale, peggiora la qualità della vita delle persone perché le scelte non vengono fatte per il bene collettivo ma nell’interesse di pochi. Dobbiamo batterci perché il nostro territorio, che continua comunque ad essere esempio di buon governo e severità nel colpire chi agisce fuori dal rispetto delle regole, diventi completamente estraneo a questo genere di fenomeni.”