Paname, nome “d’arte” del trapper lughese Amin Bajit, ha patteggiato davanti al Tribunale di Foggia, evitando il processo che lo avrebbe visto imputato per istigazione a delinquere, vilipendio e tentata violenza privata, dopo le minacce rivolte al nostro inviato Vittorio Brumotti. Se fosse andato a processo avrebbe rischiato fino a 9 anni di carcere.
Amin Bajit, trapper 26enne di origine magrebina, residente a Lugo, era balzato agli “onori” della cronaca per un brano in cui definiva Brumotti come “cancro dell’Italia che gira i quartieri e fa vedere solo il peggio”, aggiungendo minacce esplicite del tipo: “sulla tua testa c’è una taglia”.
Non contento del testo, già di per sé “ricco”, Paname ha voluto andare oltre, girando il videoclip della canzone a San Severo. Un luogo scelto non a caso, perché è proprio nel quartiere foggiano che il nostro inviato era stato aggredito il 7 ottobre 2021, nel quartiere San Bernardino, mentre documentava lo spaccio di droga in quella zona.
i 16 mesi di carcere patteggiati dal trapper per le minacce a Brumotti si vanno ad aggiungere alla condanna già ottenuta per stalking nei confronti della sua ex ragazza.
Paname, secondo quanto stabilito dalla sentenza, aveva avuto comportamenti assillanti, aggressivi e persecutori, nei confronti della ex, tra il 2019 e il 2020. La notizia è stata riportata da Striscia la notizia che aveva anche trasmesso il video di Panama.