L’undicesimo appuntamento del festival “Rossini Open” in programma DOMANI lunedì 14 novembre alle 20.30, vedrà sul palco del Teatro Rossini di Lugo un giovane e promettente duo pianistico formato dalle sorelle di origine belga Léna e Louise Kollmeier, impegnate in un ricco programma che accosta classici capolavori per duo di Beethoven, Brahms e Fauré a due opere contemporanee per pianoforte a quattro mani di Virginie Tasset e Vito Palumbo: di quest’ultimo, il brano Un-Choral in prima esecuzione assoluta.
Léna e Louise Kollmeier condividono la stessa passione: il pianoforte. Da subito hanno iniziato a suonare insieme spontaneamente dimostrando una complicità, un’energia e un’intesa che continuerà a crescere. Nel maggio del 2019 vincono il secondo premio al concorso internazionale “Grand Prize Virtuoso”, avendo così l’occasione di suonare al Concertgebouw di Amsterdam. Un anno più tardi, ottengono il terzo premio al concorso internazionale “Pietro Argento” in Italia. Léna, allieva di Daniel Blumenthal al conservatorio di Liège e Louise, allieva di Roberto Giordano a Namur, ora si perfezionano in duo con Marco Zuccarini all’Accademia Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola.
Molto sensibili alla promozione della musica contemporanea, collaborano con compositori come Virginie Tasset, Tatsiana Zelianko, Tom Bourgeois, Camille Kerger, Vito Palumbo: proprio di quest’ultimo, compositore italiano cinquantenne molto affermato internazionalmente e allievo di Azio Corghi a Santa Cecilia, è in programma il brano Un-Choral del 2022, che a Lugo conoscerà la sua prima esecuzione assoluta. Ancora del 2022 è il brano Images du soir – Danses pour les vingt doigts (Immagini della sera, danze per le venti dita) della compositrice belga Virginie Tasset (classe 1990) con cui si concluderà il concerto. Che si aprirà con tre grandi classici: l’Ouverture Egmont op. 84 di Beethoven nella trascrizione a quattro mani del 1817 del compositore-pianista Richard Kleinmichel, di Johanne Brahms le Variazioni per pianoforte a quattro mani su un tema di Robert Schumann op. 23, infine la celebre “Dolly Suite” op. 56 di Gabriel Fauré, una delle più raffinate gemme del repertorio a quattro mani, risalente agli anni 1893-1897 e dedicata a Dolly Bardac, la figlia di Emma Moyse, con cui Fauré aveva avuto una relazione sentimentale nel 1892. “Unica composizione per quattro mani del compositore francese, Dolly Suite rappresenta un esempio riuscito di genuina spontaneità: come è testimoniato dal suo orizzonte ispiratore, quello delle piccole cose di un mondo infantile fatto di sogni, di sincere emozioni, di gioie semplici, però descritte con una grazia e una semplicità che non cedono mai al sentimentalismo affettato” (Marino Mora).