“Uno dei berretti della collezione di de Pascale che più sono apprezzati dal sindaco/presidente della provincia è quello da Presidente dell’UPI (Unione Province Italiane). Certo, è un po’ paradossale che de Pascale, sostenitore sia di quel guazzabuglio incongruente chiamato Riforma Delrio che del fortunatamente naufragato referendum Renzi, sia il massimo rappresentante italiano di quell’ente che il suo partito ha reso inservibile. Però è così e il nostro Sindaco è particolarmente entusiasta del ruolo che gli consente di incontrare ai massimi livelli dal capo dello Stato al Presidente del Consiglio a Ministri, ecc. ecc.
Apprendiamo così dalla sua pagina fb istituzionale che nel ruolo di Presidente UPI ha incontrato il neo nominato Ministro delle Autonomie «nell’ambito delle consultazioni che il Ministro ha avviato per discutere del percorso di attuazione dell’autonomia differenziata». Scrive de Pascale che «Al Ministro abbiamo consegnato un documento con le nostre prime riflessioni sull’autonomia differenziata, sottolineando che le Province non hanno alcun pregiudizio negativo».
Ravenna in Comune, invece, torna a dire di avere abbondanti pregiudizi negativi sulla cosiddetta autonomia differenziata. Si tratta di una vera e propria indecenza politica introdotta dai DS (poi confluiti con la Margherita nel PD) con la riforma costituzionale del 2001. Non soddisfatti del disastro combinato incasinando le competenze tra Stato e Regioni, tuttora da mettere a posto, venne aggiunta la possibilità di creare sperequazioni di risorse e poteri tra Regione e Regione facendo saltare completamente la possibilità dell’Italia di funzionare come Stato unitario. Un regalo nato e pensato per allettare i leghisti come il resto della modifica costituzionale. Ma non solo loro. Infatti è dal 2017 che Emilia Romagna, Veneto e Lombardia provano a strappare maggiori potestà legislative e soprattutto soldi. Di cosa parliamo? Di ottenere dallo Stato la competenza esclusiva nella tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, nella tutela della salute, nell’istruzione, nella tutela del lavoro, nei rapporti internazionali e con l’Unione europea, ecc. Le 3 regioni presentano qualche differenza di approccio tra loro ma c’è comunanza di vedute sul considerarsi migliori delle altre e che questo basta e avanza per fregarsene del resto dell’Italia.
Un piccolissimo assaggio del potenziale effetto rappresentato dall’autonomia differenziata lo si è avuto nei primi mesi del 2020 con i tentativi di ogni Regione di ergersi repubblica autonoma e disciplinare a sentimento obblighi e diritti in tema di Covid. Immaginarsi lo stesso per quanto riguarda lo sfruttamento dei territori e l’invenzione di un sistema di istruzione regionalizzato fa drizzare in capelli. E sarebbe solo l’inizio viste le conseguenze determinate dalla sottrazione di risorse economiche che minerebbero alla radice la comunità statale. Questo è l’argomento per il quale de Pascale ha detto a Calderoli di non aver alcun pregiudizio negativo!
Già, a Calderoli, cioè il nuovo Ministro delle Autonomie. Quello che definì una porcata la norma elettorale da lui stesso escogitata visti gli evidenti fini a cui era preordinata. Quello che provocando deliberatamente offese religiose causò una rivolta a Bengasi (11 morti). Quello che non ha mai perso l’occasione di lanciare offese razziste o sessuali. Quello che ha dato dell’orango ad una Ministra della Repubblica. La foto che de Pascale ha usato per illustrare il post su fb vede il Sindaco e il Ministro sorridere beati. Come se il ruolo istituzionale consentisse di poter passare una bella mano di ipocrisia su tutto questo come se non ci fosse mai stato. Anche su questa concezione della politica, che riteniamo francamente indecente, Ravenna in Comune conferma il proprio pregiudizio negativo.”