Anche nell’Unione della Bassa Romagna saranno attivate nuove misure per il contenimento della spesa energetica per l’inverno 2022-2023, a partire da lunedì 7 novembre progressivamente nei diversi Comuni.
Si tratta di provvedimenti adottati in tutta la provincia, secondo linee guida definite in modo condiviso tenuto conto anche delle indicazioni della Prefettura, tali da garantire comunque la sicurezza della circolazione e il funzionamento dei servizi. Le misure riguarderanno principalmente la riduzione dell’accensione della pubblica illuminazione, i consumi delle strutture pubbliche e l’organizzazione e il comportamento dei dipendenti. Le azioni sono adottate con leggere differenze per ciascun Comune, tenendo conto sia delle dotazioni tecnologiche (ogni impianto ha caratteristiche peculiari), sia dei servizi presenti sul territorio.
Nello specifico, sarà spenta la pubblica illuminazione su tutti i territori comunali prevalentemente dalle 00.30 alle 5, con qualche piccolo scostamento derivato da necessità tecniche e alcune specifiche per i Comuni più grandi (a Lugo si prevede la distinzione trastrade extraurbane dalle 00.30 alle 5 e nei centri abitati dall’una alle 5).
Il provvedimento sarà in vigore fino al 30 aprile 2023 (salvo proroghe) e in ogni caso fino all’eventuale ritorno delle tariffe ai valori compatibili con gli stanziamenti presenti nei bilanci comunali, con salvaguardia dell’illuminazione di rotatorie o attraversamenti pedonali dove tecnicamente possibile e con riferimento ai flussi di maggior rilevanza individuati dalla Polizia locale.
Ogni Comune dettaglierà nei propri atti le esenzioni dagli spegnimenti, che saranno poi esplicitate con comunicazioni successive, mentre i varchi stradali elettronici di presidio del traffico e le telecamere di sicurezza rimarranno sempre in funzione.
«Dopo un lungo percorso di condivisione ci troviamo ora ad adottare queste indispensabili misure di risparmio energetico – dichiara la presidente dell’Unione Eleonora Proni -. Come cittadini e aziende, anche le pubbliche amministrazioni hanno necessità di contenere i costi e salvaguardare i bilanci pubblici per mantenere i servizi erogati. La riduzione dell’accensione dell’illuminazione pubblica comporterà un risparmio variabile tra il 30 e il 40% nelle bollette dei Comuni, limitando gli aumenti, ma in modo evidentemente non risolutivo. Come amministratori chiediamo al Governo azioni strutturali per superare al più presto l’attuale crisi. Nel frattempo porteremo ad attuazione tutto quanto in nostro potere per attenuare il più possibile l’impatto degli aumenti sconsiderati dei costi dell’energia, previsti fino a 4 volte quelli del 2020, con interventi di riqualificazione energetica, per rendere gli attuali impianti pubblici sempre più efficienti e promuovendo l’adozione di comportamenti sostenibili, soprattutto in ufficio e nei luoghi di lavoro, per condividere le misure organizzative interne anche con i dipendenti di Unione e Comuni della Bassa Romagna».