Nella pratica clinica dell’urologo la patologia prostatica rappresenta sicuramente una sfida importante che richiede un costante impegno e costante studio delle innovazioni sia in termini diagnostici che terapeutici. La via che porta ad una corretta diagnosi e ad un
adeguato trattamento, tuttavia, spesso può presentarsi impervia e densa di imprevisti. “In ragione della grande variabilità e complessità dei quadri clinici che si possono presentare, spiega Salvatore Voce, direttore dell’Unità Operativa di Urologia dell’ospedale di Ravenna, abbiamo immaginato che ciascun urologo, durante questo convegno si “svesta” temporaneamente del proprio camice ed indossi una “tuta spaziale” per intraprendere una vera e propria missione sul “pianeta prostata”. Non a caso, abbiamo dato al convegno il titolo “ Mission Prostate Planet”. La “missione” che abbiamo immaginato si snoda su tre aspetti principali: l’inizio del viaggio, rappresentato dalle patologie infettivo-infiammatorie prostatiche. La missione prosegue nella seconda fase con lo studio della patologia prostatica benigna con i sintomi delle basse vie urinarie associate e termina con un viaggio verso la parte nascosta ed oscura del pianeta rappresentata dal carcinoma prostatico”.Nella prima parte del viaggio sarà indagato l’approccio a tali patologie con le terapie convenzionali che spesso si trasforma in un vero “challenge per l’urologo” e pertanto cercheremo di comprendere come la genomica e la nutraceutica possano contribuire a risolvere quadri spesso difficili da trattare con le terapie convenzionali. Si cercherà inoltre di comprendere il nesso tra infiammazione e disfunzione erettile, argomento da sempre dibattuto nei principali palcoscenici urologici.
La missione prosegue, nella seconda fase, con lo studio della patologia prostatica benigna e dei Lower Urinary Tract Symptomps associati. In questa sezione gli spaceman saranno impegnati in relazioni incentrate sia sulle terapie convenzionali per i LUTS secondari ad iperplasia prostatica che sulla nutraceutica ed il suo corretto impiego. Sul “lèit motiv” del presente versus futuro, in termini di trattamento chirurgico, verranno affrontati i temi delle nuove tecniche mini-invasive e quale ruolo possono attualmente ricoprire, senza tuttavia dimenticare le tecniche chirurgiche open che, seppur ormai appannaggio dell’urologo da più di un secolo, rivestono ancora un ruolo attuale. La missione terminerà con un viaggio verso la parte nascosta ed oscura del pianeta: il carcinoma prostatico. In tale contesto gli spaceman, coordinati dai flight directors, si confronteranno sulle principali problematiche come le innovazioni tecnologiche (risonanza magnetica multiparametrica ed i nuovi marker oncologici) e sul loro impatto in termini di detection rate. Si tratterà inoltre della problematica del paziente anziano con tumore della prostata, della possibilità di preservare la funzione sessuale nel paziente prostatectomizzato e, per concludere ,del trattamento del paziente “hormono sensitive”. Il tutto con la speranza di poter arricchire tutti i partecipanti a congresso, conducendoli attraverso le pioggie di asteroidi verso il “mare della tranquillità “ La giornata di lavoro congressuale terminerà con l’espletamento delle procedure ECM.