L’ottavo concerto del festival “Rossini Open” al Teatro Rossini è in programma oggi, giovedì 3 novembre alle 20.30 con la partecipazione dei Gruppi da Camera dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”, impegnati in musiche di Rossini e Mozart.
Si tratta di uno degli appuntamenti più attesi del festival, poiché il pubblico potrà ascoltare musiche di rarissimo ascolto sia in sala di concerto che in disco, come ad esempio i 5 Duetti per corno e la Serenata in mi bemolle maggiore per flauto, oboe, corno inglese e quartetto d’archi di Gioachino Rossini: opere cameristiche di alta qualità compositiva in cui il genio rossiniano spunta fuori assolutamente intatto ad ogni battuta, sempre sarcastico e ironico. Un Rossini celeberrimo è invece quello delle Sinfonie dall’Italiana in Algeri e Barbiere di Siviglia, che in questa occasione si potranno ascoltare nelle efficaci trascrizioni per ottetto di fiati di Claudio Cavallin.
Un gioiello assoluto del catalogo mozartiano è poi la più nota Serenata n. 12 in do minore “Nachtmusik” KV 388 per ottetto di fiati (2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni) con cui si chiuderà la serata: il 27 luglio 1782, mentre il Ratto dal Serraglio conquistava i viennesi, Mozart si scusava per lettera col padre di non aver potuto portare a termine la Sinfonia commissionatagli per il borgomastro di Salisburgo Siegmund Haffner. Ed aggiungeva: «Non potevo fare altrimenti, ho dovuto comporre in fretta una serenata, ma soltanto per fiati, altrimenti avrei potuto utilizzare la musica per voi». Il committente della Serenata in do minore e l’occasione della composizione sono rimasti sconosciuti. “Ma, composta per un viennese – scrive il musicologo Gioacchino Lanza Tomasi – l’opera stessa annunzia il distacco di Mozart dal mondo salisburghese e dalle sue serenate «en plein air», e rivela le speranze che il musicista riponeva nell’attività di libero professionista a Vienna”. “La serenata in do minore – continua Lanza Tomasi – schiude alla musica da camera le peripezie delle passioni private, tanto quelle dell’artista alle soglie dei turbamenti romantici, quanto quelle del compositore impegnato a sondare le grandi forme, quelle attraverso cui la musica tedesca pretenderà di rappresentare la totalità dell’umano”.
Fondata da Riccardo Muti nel 2004, l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini ha assunto il nome di uno dei massimi compositori italiani, attivo in ambito europeo, per sottolineare, insieme a una forte identità nazionale, l’inclinazione a una visione europea della musica e della cultura. L’Orchestra, che ha sede a Piacenza e Ravenna, è formata da giovani musicisti provenienti da ogni regione italiana. I Gruppi da Camera della Cherubini sono nati per volontà dei giovani strumentisti e su invito del maestro Muti, fin dai primissimi anni, per sviluppare e perfezionare l’affiatamento dei singoli grazie all’attività cameristica, che consente di approfondire ulteriormente il rapporto dialettico alla base del lavoro in orchestra. Nel corso degli anni numerosissimi giovani musicisti si sono avvicendati nelle fila della Cherubini creando diversi e multiformi gruppi da camera – dal duo al decimino, nelle diverse formazioni di archi, fiati, arpe e percussioni – capaci di spaziare in tutto il repertorio cameristico. Facendo tesoro della lezione di Muti per cui la musica non è solo atto estetico ma etico, con la rassegna La musica senza barriere i gruppi da camera della Cherubini hanno cominciato a esibirsi anche in luoghi destinati al volontariato, alla cura e al recupero delle persone nel territorio di Ravenna – in RSA, carceri, ospedali… Un itinerario che dal 2019 a oggi si è arricchito con nuove tappe nella regione, finendo per disegnare una ricca mappa di appuntamenti nel segno del dialogo con realtà sociali e culturali italiane, non ultimi luoghi d’arte e storia come il Museo Nazionale di Ravenna e la Fondazione Magnani Rocca.