“Dobbiamo evitare l’errore più grande: mescolare l’emergenza energetica odierna con la strategia di lungo periodo. L’invasione dell’Ucraina da parte di Putin condizionerà i prossimi mesi. Nell’immediato abbiamo bisogno di sostituire il gas russo così come non possiamo restare indifferenti alla crescita dei prezzi che preoccupano fortemente milioni di famiglie e di imprese in Italia e in Europa.
Ma questa non può essere la nostra strategia energetica di lungo periodo: che invece deve puntare alla decarbonizzazione, perché la crisi climatica ci parla quotidianamente di un pianeta che dovrebbe ricorrere alle energie rinnovabili per evitare cambiamenti climatici drammatici.
A Ravenna ciò deve significare in primo luogo il rapido decollo del Progetto Agnes, l’ampliamento degli impianti di autoproduzione e autoconsumo, lo sviluppo delle Comunità per l’energia rinnovabile.
Ma in generale il Comune, la Regione e il Governo debbono definire una precisa strategia con ENI, ENEL e con le più importanti imprese del territorio perché Ravenna sia da subito protagonista della transizione verso le energie rinnovabili.
Chiediamo inoltre che l’impianto di rigassificazione deve avere una precisa scadenza coerente con gli obiettivi della transizione ecologica, per questo abbiamo presentato ieri un Ordine del giorno approvato a maggioranza che chiede un monitoraggio continuo rispetto alla persistenza o meno dei fattori emergenziali e una ricognizione al 2030 per valutarne i tempi di superamento.
Inoltre, chiede che per un impianto di questa natura vanno previste compensazioni per migliorare l’efficienza energetica e per sostenere la strategia per l’ ampliamento dell’ impiego delle energie rinnovabili e pulite a Ravenna. A fronte della responsabilità dimostrata, per noi si deve chiedere alle imprese dell’oil&gas di superare gli errori del passato che sono ferite aperte per il territorio, a cominciare da Angela-Angelina, dal rilancio del piano di de-commissionig dei pozzi, esauriti, da nuovi investimenti sulle energie rinnovabili al fine di offrire prospettive di riqualificazione e innovazione produttiva oltreché lavoro diffuso.
Insomma, ai grandi gruppi industriali che saranno protagonisti di questa operazione si chiedano impegni precisi su riconversioni e investimenti coraggiosi e nuovi in campo energetico ed ambientale. La nostra strategia non può che guardare alle rinnovabili, alla riconversione, all’efficienza e al risparmio energetico.”