“Questa mattina sotto la scalinata del Palazzo Comunale di Ravenna i candidati di Italia Sovrana e Popolare, Alessandro Sisalli, Matteo Rossini, Emanuele Ferraro e Genny Cavallo, hanno parlato di assistenza agli anziani e di assistenza alla famiglie con disabili a carico.
’ISTAT ci ricorda che sono circa 270.000 gli anziani nelle RSA che a Ravenna come in tutta Italia sono state e sono tuttora le principali vittime della pandemia. Reclusi nelle strutture, impossibilitati a ricevere i parenti, vittime dei non controlli perché sempre a causa del Covid nessuno e per tanto tempo ha mai controllato cosa avvenisse dentro a quelle strutture, quali servizi venissero offerti e se il personale fosse qualificato.
A Ravenna il protocollo prevede che i posti in RSA devono essere almeno il 3% della popolazione complessiva con oltre 75 anni. Con la nuova mega struttura appena inaugurata in città si sono aperte le porte per altri 130 anziani ma il numero di coloro che sono costretti a richiedere l’ausilio di una struttura pubblica è in costante aumento. A Ravenna sono ancora più di 400 gli anziani in lista per entrare in una RSA ed il numero è ancora maggiore se pensiamo alle richieste di aiuto dei tanti anziani anche autosufficienti ma che non hanno una casa ed un posto dove andare.
Il patto di stabilità imposto dai banchieri e dagli speculatori finanziari della UE impedisce ai Comuni ed al Pubblico di potere intervenire aprendo così grandi spazi ad un privato al quale non tutti possono accedere perché le rette mensili più modeste si aggirano tutte sui 2000/2500 euro. Un fardello pesante per le famiglie, un problema che andrà ad aggravarsi visto il progressivo invecchiamento ed impoverimento della popolazione. Come la finanza ed il business ad ogni costo abbiano ucciso la politica ed i servizi pubblici ai cittadini che sono stati sacrificati sull’altare del privato ci è stato ricordato dalla candidata Genny Cavallo. Il suo intervento è stato focalizzato su episodi da lei direttamente vissuti, scuole con soffitti crollati, lezioni in aule di fortuna perché a seguito di cedimenti strutturali altre aule erano inagibili, una totale assenza di sicurezza e manutenzione negli istituti scolastici.
Il candidato Emanuele Ferraro ha voluto, invece, parlare della sua vita da disabile, la difficoltà nel non trovare accessi agevolati, la totale assenza di ascensori negli edifici storici, il non poter utilizzare il pass per disabili perché una disabilità causata da una cardiopatia non limita necessariamente la deambulazione e, quindi, per “i pubblici uffici non sei un disabile”.
Pochi i lavori per i disabili, mal pagati e comunque quasi sempre temporanei se non addirittura stagionali. Una situazione grottesca e tragica perché con una disabilità al 74% l’assegno percepito è appena di 240 Euro al mese. Una vergogna a cui Italia Sovrana e Popolare vuole porre rimedio portando l’assegno di sostegno alle famiglie con un disabile a carico a non meno di 1000 Euro al mese.
C’è poi il problema dei bambini con disabilità, la carenza degli insegnanti di sostegno (sostituiti da educatori precari mal pagati da cooperative private), le poche ore che i comuni possono finanziare. Dove trovare i soldi?
Basta tassare i profitti delle grandi multinazionali, uscire dalla NATO, non inviare armi in giro per il mondo e ripristinare il predominio della politica sulla finanza. Non ci vuole molto a capirlo.