“Noi pensiamo, e il nostro programma elettorale questo tema lo tratta con chiarezza, che occorra promuovere la cultura dei diritti e delle libertà focalizzando l’attenzione al percorso di vita delle persone con disabilità. Un percorso che non si deve fermare al momento della cura sanitaria ma offrire e garantire loro la piena accessibilità a tutti i contesti: dalla salute alla casa, dall’istruzione, formazione e lavoro alla mobilità fino all’informazione, comunicazione e partecipazione.
Per questo puntiamo nel concreto a portare a compimento quanto già previsto da normative nazionali e regionali che non hanno ancora trovato piena realizzazione e a implementare nuove politiche di attenzione in un Parlamento ad oggi poco sensibile. In particolare, ci batteremo per:
– Incentivare le amministrazioni comunali, attraverso contributi economici specifici, ad adeguarsi alla Legge n.41/1986 e dotarsi di conseguenza dei Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, così da favorire l’accessibilità degli spazi alle persone con disabilità;
– Incentivare gli enti pubblici, attraverso contributi economici, ad adeguarsi alla Legge n.4/2004 in materia di accessibilità digitale per i servizi web relativamente alle persone con disabilità;
– Prevedere figure di orientamento e accompagnamento al lavoro con competenze specifiche di tutor di inserimento nelle agenzie per il lavoro pubbliche e private per dare vera attuazione alla legge 68/99 di collocamento mirato che, se funzionasse, potrebbe risultare particolarmente efficace per le persone con neurodiversità;
– Aiutare le famiglie con figli o congiunti disabili, riducendo certa confusione normativa e di competenze esistente, e promuovere le associazioni che fanno volontariato e promozione di buone pratiche.
Ma non ci accontentiamo di lavorare su leggi che in parte già esistono e sono poco e male applicate. Vogliamo impegnarci per un ulteriore progetto: introdurre all’interno di Regioni e Comuni Capoluogo la figura del disability manager, un professionista che si occupa dei rapporti tra persone con disabilità e gli Enti, verificando l’assenza di discriminazioni relative all’abilismo all’interno del luogo di lavoro, nella società e nelle normative emanate;”