Prosegue nel pieno rispetto del cronoprogramma la Conferenza dei servizi per la realizzazione del rigassificatore di Ravenna, opera strategica per garantire l’autosufficienza energetica del Paese e contrastare l’aumento dei prezzi del gas, a beneficio di famiglie e imprese. Il tutto garantendo le massime condizioni di sicurezza e rispetto dell’ambiente.
Opera per la quale il presidente della Regione è stato nominato Commissario di Governo.
Dopo la presentazione e la pubblicazione, lo scorso 26 luglio, del progetto FSRU (Floating Storage & Regassification Unit) elaborato da Snam, gli oltre 40 enti coinvolti dal processo autorizzativo hanno avuto a possibilità di inviare alla Regione entro il 30 agosto eventuali richieste di integrazione. Sono una ventina, in tutto, quelle pervenute.
Oltre a queste richieste, sono arrivate 10 osservazioni presentate da soggetti interessati (Legambiente, Italia Nostra, Rete Legalità, Gruppo Ritmo, forze politiche).
Come previsto infatti dal procedimento, da quando il progetto è stato pubblicato, chiunque ha avuto la possibilità di consultarlo e inviare entro 30 giorni le relative osservazioni.
Oggi, lunedì 5 settembre, la struttura commissariale invierà le richieste di integrazione a Snam, che avrà 20 giorni di tempo – fino al 26 settembre – per rispondere.
Dopodiché, verrà convocata ai primi di ottobre una nuova seduta della Conferenza dei servizi per esaminare e discutere la documentazione prodotta da Snam.
Seguiranno altri venti giorni per pareri e autorizzazioni da parte degli enti. La conclusione della Conferenza è fissata per fine ottobre, dunque entro 120 giorni dall’avvio, seguendo tempi molto più stretti rispetto al consueto, dettati dall’urgenza della realizzazione dell’infrastruttura fissata dal Governo nell’affidamento del mandato commissariale. L’avvio dei lavori è previsto per il primo quadrimestre del 2023.
Le richieste di integrazione e le osservazioni
Le richieste di integrazione si concentrano su alcuni aspetti, a partire da un miglior posizionamento dell’impianto a terra di filtraggio e regolazione, unitamente alla realizzazione di opere di mitigazione e compensazione; c’è anche una specifica attenzione al tema dei dragaggi (per consentire l’accesso e la movimentazione delle navi); alle valutazioni sull’effetto dell’abbassamento della temperatura dell’acqua marina (utilizzata nel processo di rigassificazione); ai materiali utilizzati per il mantenimento idoneo delle tubature.
Per quanto riguarda le osservazioni, riguardano in prevalenza aspetti di ottimizzazione del progetto; altri il procedimento, la prevenzione di incidenti e il tempo di permanenza della nave rigassificatrice.
La modalità di lavoro: massima trasparenza e condivisione
Tutto il percorso relativo al processo di autorizzazione è all’insegna della massima trasparenza e collaborazione. Sono stati fatti tre incontri istituzionali. E tutta la documentazione prodotta è sul sito della Regione all’indirizzo:
https://serviziambiente.regione.emilia-romagna.it/viavasweb/ricerca/dettaglio/5706.
Qui rimarrà disponibile per tutto il procedimento.
Chi fa parte della Conferenza dei servizi
Numerosi i soggetti che compongono l’organismo chiamato a pronunciarsi sul progetto Snam del rigassificatore a Ravenna. Fra questi, la Presidenza del Consiglio dei ministrie i ministeri della Transizione ecologica, dello Sviluppo economico, della Difesa e delle Infrastrutture e mobilità sostenibili; Ispra (a supporto di Arpae) e Istituto superiore di sanità; il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, l’Università di Bologna, l’Enea.
Naturalmente anche la Regione, con le strutture della Presidenza e le Direzioni generali Cura del territorio e dell’ambiente (che ha la responsabilità del procedimento); Conoscenza, ricerca, lavoro, imprese; Agricoltura, caccia e pesca. Quindi Arpae, Comune, Provincia e Prefettura di Ravenna; la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio; Vigili del Fuoco; Capitaneria di Porto; Autorità portuale; Consorzio di Bonifica; Romagna Acque; Azienda sanitaria locale; Enti parco.
Ancora, Aeronautica, Marina, Esercito, Carabinieri, Agenzia delle dogane. Compresi i gestori delle principali infrastrutture nazionali come Rete ferroviaria italiana, Autostrade per l’Italia e Anas, Eni, Tim, Hera, Enea.